Ascoli Piceno, 26 settembre 2025 – Un episodio di forte tensione si è verificato durante un incontro pubblico ad Ascoli Piceno, dove Matteo Salvini, attuale vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del governo guidato da Giorgia Meloni, è stato aspramente contestato per il suo sostegno allo Stato d’Israele. L’ex ministro dell’Interno, noto per la sua linea politica marcata e il ruolo di leader della Lega, ha perso la pazienza di fronte alla vicinanza dei contestatori, manifestando stupore e irritazione per la loro presenza a cinque metri da lui.
La contestazione a Salvini
Matteo Salvini, da sempre schierato a favore di una linea di sostegno allo Stato ebraico, ha più volte espresso posizioni nette a favore di Israele, riconoscendone la legittimità e difendendo il suo diritto alla sicurezza in un’area particolarmente instabile. Questa posizione, però, ha suscitato reazioni contrastanti in molte parti del Paese dove la sensibilità verso la questione mediorientale è particolarmente elevata. Tra queste c’è Ascoli.
Un gruppo di contestatori ha esposto due striscioni. Sul primo si leggeva: “Un minuto di silenzio per ogni morto a Gaza. Salvini, taci per sempre”. Il secondo riportava invece: “Scodinzoli per Netanyahu. Salvini bau bau bau”. Davanti ai giornalisti, il leader della Lega – sia a Offida che ad Ascoli – ha trasformato l’episodio in una questione politica, affermando: “Se ci fosse stato un pranzo del Pd e fossero arrivati dei leghisti, li avrebbero già portati via di peso da mezz’ora”. Ma, credendo di non essere ascoltato da estranei, si è lasciato andare a uno sfogo con la sua scorta.
Quel dialogo è però stato captato da qualcuno. Salvini, richiamando la sua esperienza da ministro dell’Interno, ha sbottato: “Conosco come funziona l’ordine pubblico. Non è possibile che riescano ad arrivare a cinque metri da me. Non è accettabile. Ci sono le forze di polizia, no?”. Subito dopo ha lanciato uno sguardo severo agli uomini della sicurezza e ha rincarato la dose: “Non si riesce nemmeno a parlare così, ragazzi. Che vengano fin qui a chiamarmi assassino, mi fa girare i cogli*ni”. Parole che suonavano come una chiara richiesta di allontanare quel piccolo gruppo di manifestanti pacifici ma rumorosi, che sventolavano bandiere palestinesi e mostravano cartelli di protesta contro le scelte del governo in merito al conflitto a Gaza.
La posizione di Salvini a favore di Israele si inserisce quindi in un quadro internazionale complesso, dove la politica estera italiana si confronta con questioni delicate che coinvolgono sicurezza, diritti umani e alleanze strategiche. Le contestazioni ad Ascoli sono l’ennesima dimostrazione di quanto questo tema sia divisivo anche all’interno della società italiana.
In Italia hanno appena introdotto un nuovo reato: vietato contestare Matteo #Salvini.
È proprio vietato per legge, la sua ovviamente…😂😂😂#Gaza #25settembre pic.twitter.com/iAvsNM0Ikv— saverio giangregorio (@saveriolakadima) September 25, 2025




