MILANO – Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, cerca il sostegno del sindaco Giuseppe Sala per intitolare una scuola a Sergio Ramelli, militante del Fronte della gioventù assassinato 50 anni fa. Sala critica l’operazione, evidenziando il ritardo delle precedenti amministrazioni del centrodestra nell’affrontare la questione
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha recentemente commentato la proposta del presidente del Senato, Ignazio La Russa, di intitolare una scuola a Sergio Ramelli, un giovane militante del Fronte della Gioventù assassinato nel 1975. Questa iniziativa, secondo Sala, arriva con notevole ritardo, considerando che il centrodestra ha avuto ampie opportunità di governo nella città negli ultimi anni. La proposta riaccende un dibattito complesso e delicato, legato alla memoria storica e alle eredità politiche in Italia.
Critica alla tempistica della proposta
Sala ha dichiarato: “La questione viene posta a me perché politicamente fa comodo, ma il centrodestra ha governato a lungo e avrebbe potuto pensare a questa intitolazione prima”. Questa affermazione mette in evidenza la mancanza di iniziativa da parte di chi, come La Russa e il suo partito Fratelli d’Italia, ha avuto occasioni precedenti per proporre una simile onorificenza. Inoltre, il sindaco ha citato l’intervento di Matteo De Corato, deputato di FdI, che ha lamentato la situazione attuale, dimostrando una certa incoerenza da parte del centrodestra.
La figura controversa di Sergio Ramelli
La figura di Sergio Ramelli è controversa e strettamente legata a un periodo di intensa violenza politica in Italia. La sua morte, avvenuta a causa di un attacco da parte di militanti di sinistra, ha generato polemiche e divisioni nel dibattito politico italiano. L’idea di intitolare una scuola a Ramelli è vista da alcuni come una legittimazione di una visione nostalgica del passato, mentre altri la considerano un atto di giustizia nei confronti di una vittima di un’epoca di conflitto.