La discussione politica interna italiana si è accesa oggi alla Camera dei Deputati, con un serrato confronto tra il Partito Democratico e la maggioranza guidata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in merito alle posizioni espresse dal vicepremier Matteo Salvini e alle reazioni della leadership nazionale sulle relazioni con la Russia.
Faraone denuncia il silenzio di Meloni dopo i complimenti della Russia a Salvini
Durante le dichiarazioni di voto, Davide Faraone di Italia Viva ha criticato duramente la mancata presa di posizione della premier Meloni dopo che la portavoce del Cremlino, nota per aver attaccato il presidente della Repubblica italiana, ha elogiato Matteo Salvini. Faraone ha sottolineato: “Quando la portavoce del Cremlino che ha attaccato il presidente della Repubblica fa i complimenti a Salvini, io mi aspetto un intervento dalla presidente del Consiglio italiano. Non questo silenzio.” Il deputato ha inoltre replicato alle dichiarazioni della premier che avevano evidenziato la divisione interna nei documenti parlamentari della minoranza, ricordando il contrasto con l’atteggiamento di opposizione passato.
Meloni e Pd, scontro sulle ambiguità verso la Russia e il sostegno all’Ucraina
Nel corso della discussione generale sulle comunicazioni della premier in vista del Consiglio Ue, Giorgia Meloni ha affermato che la realtà sul campo ha dimostrato come la Russia sia meno forte di quanto Mosca voglia far credere, evidenziando il ruolo del sostegno occidentale nel raggiungimento degli obiettivi ucraini. La presidente del Consiglio ha risposto così alle sollecitazioni di Luigi Marattin, deputato di Italia Viva, che aveva chiesto un commento sulle recenti dichiarazioni di Salvini.
Dal fronte opposto, il Partito Democratico, con Piero De Luca, ha lanciato un appello a Meloni affinché si ponga fine alle ambiguità sulle posizioni filorusse all’interno del governo, definendo un “errore storico clamoroso” l’abbandono del pieno sostegno militare all’Ucraina. De Luca ha inoltre stigmatizzato il plauso della portavoce Zakharova al vicepremier Salvini, chiedendo: “Presidente, non la imbarazza neanche un po’? Come fate a governare insieme?” e ha sottolineato la necessità di un utilizzo legalmente fondato dei beni russi congelati, proponendo un impegno concreto da parte dell’esecutivo su questo fronte.
Il dibattito mette in luce così le tensioni all’interno della maggioranza e le pressioni dell’opposizione, in un contesto geopolitico complesso, mentre l’Italia si prepara alle prossime decisioni europee sul sostegno all’Ucraina e le relazioni con Mosca.





