Il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Cesare Parodi, ha risposto con fermezza alle recenti accuse di persecuzione giudiziaria nei confronti di esponenti politici di rilievo, precisando che non vi sono prove di tali fenomeni e che le indagini sono state condotte nel rispetto delle norme e della legalità.
Riforma della giustizia, Parodi: “Nessuna persecuzione politica”
In una nota diffusa oggi a Roma, Cesare Parodi ha sottolineato come le critiche mosse alla magistratura in vista del referendum abbiano portato a un aumento delle accuse di complotti e persecuzioni contro politici di alto livello. “Non vi è alcuna prova che ciò sia avvenuto”, ha affermato il presidente dell’ANM. Parodi ha spiegato che alcune indagini hanno avuto una lunga durata non per colpa dei magistrati, ma per fattori esterni, tra cui modifiche alle norme procedurali.
Ha inoltre precisato che le contestazioni non riguardano in alcun modo Silvio Berlusconi, ma un suo collaboratore, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, reato non contestato al presidente. “Parlare di una persecuzione sistematica significa alterare la percezione corretta di un periodo recente della storia italiana per influenzare l’esito del quesito referendario”, ha aggiunto Parodi.
Magistratura e politica: un rapporto sotto osservazione
Il dibattito sulla riforma della giustizia e il ruolo della magistratura nella politica italiana resta acceso, soprattutto in vista di scadenze elettorali e referendarie. Le parole di Parodi arrivano in un momento di crescente tensione, con accuse di politicizzazione della magistratura che si ripresentano ciclicamente nel panorama politico.
Il presidente dell’ANM ha ribadito che le indagini si sono svolte con rigore e che molti procedimenti si sono conclusi con archiviazioni, confermando l’assenza di un disegno persecutorio. Queste dichiarazioni si inseriscono nel contesto di un’Italia ancora segnata da controversie giudiziarie di rilievo, ma che si impegna a mantenere l’autonomia e l’imparzialità delle istituzioni giudiziarie.






