Papa Leone si è schierato contro la politica e la logica del riarmo e la guerra: ecco le parole del Pontefice
Nel corso della 98ª Assemblea Plenaria della Riunione delle Opere per l’Aiuto alle Chiese Orientali (ROACO), svoltasi presso la Sala Congressi del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, Papa Leone XIV ha pronunciato un incisivo discorso contro la logica del riarmo e della guerra, sottolineando il tradimento dei desideri di pace da parte delle politiche belliche.
Le parole del Papa contro la guerra e il riarmo
“Come si può credere, dopo secoli di storia, che le azioni belliche portino la pace e non si ritorcano contro chi le ha condotte?” ha esordito il Santo Padre, evidenziando come la guerra non solo non costruisca un futuro stabile, ma alimenti odio e vendetta. Il Pontefice ha condannato la retorica delle false propagande che spingono al riarmo, definendola una vana illusione di supremazia che in realtà serve solo a incrementare i guadagni dei cosiddetti “mercanti di morte”. “La gente è sempre meno ignara della quantità di soldi che vanno nelle tasche di chi trae profitto dalla guerra, somme che potrebbero invece essere investite in ospedali e scuole, oggi distrutte dai conflitti”, ha aggiunto con fermezza.
La missione della ROACO e il sostegno alle Chiese Orientali
Il Papa ha rivolto un caloroso ringraziamento ai partecipanti della ROACO, riconoscendo il loro ruolo cruciale nell’assistenza alle comunità cristiane dell’Oriente, spesso martoriate da guerre e persecuzioni. Queste Chiese, ha ricordato, custodiscono una tradizione spirituale e culturale unica, ma vivono oggi una condizione di sofferenza profonda in territori come la Terra Santa, l’Ucraina, la Siria, il Libano e il Caucaso.
Nel suo discorso alla Riunione delle Opere per l’Aiuto alle Chiese Orientali, il Pontefice ha esortato a proseguire nel sostegno concreto ai cristiani orientali, affinché possano mantenere viva la loro fede e la loro identità culturale, anche in diaspora. Ha inoltre invitato a una maggiore attenzione verso i più deboli, i profughi e gli sfollati, sottolineando che la pace può nascere solo dal dialogo e dalla convivenza pacifica tra i popoli.
Il discorso del Papa si inserisce in un contesto di crescente tensione globale, dove il richiamo alla pace e alla solidarietà rappresenta un appello urgente e condiviso.






