Mestre, 19 novembre 2025 – Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha rilanciato oggi una critica diretta alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sostenendo che il recente scontro con il Quirinale sia un chiaro segnale dell’ambizione della premier di conquistare il Colle più alto. Lo ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa tenuta a Mestre insieme al candidato presidente del centrosinistra per il Veneto, Giovanni Manildo.
“Meloni distoglie l’attenzione da questioni più urgenti”
Matteo Renzi ha interpretato la tensione politica attuale come un “conflitto quotidiano” avviato da Meloni proprio per dimostrare la sua volontà di accedere al Quirinale. “Ogni giorno apre un conflitto per questo. La polemica per interposto capogruppo da un lato dimostra che lei vuole quel palazzo lì, non si accontenta e fa i suoi conti”, ha affermato Renzi, sottolineando come la premier avrebbe già oggi i numeri per farcela, approfittando delle divisioni tra le altre forze politiche. Di qui la necessità, secondo l’ex premier, di una “responsabilità in più” da parte del centrosinistra per evitare che il Colle finisca nelle mani di Meloni.
Inoltre, Renzi ha accusato la premier di utilizzare questi “conflitti” come strategia per distogliere l’attenzione dalle questioni più urgenti e concrete, come il recente accoltellamento di uno studente di 22 anni a Milano o la situazione economica stagnante. “Non c’è niente di sostanziale ma pur di non parlare dei fatti veri si sono inventati un complotto”, ha detto Renzi, rimarcando la necessità di affrontare i problemi reali del Paese.
La posizione di Renzi sulla patrimoniale
Durante la stessa conferenza stampa, Renzi ha affrontato anche il tema della patrimoniale, criticando chi pensa di vincere le elezioni puntando su questa misura fiscale. “Se pensiamo di vincere le elezioni parlando di patrimoniale facciamo scappare anche i nostri”, ha dichiarato, evidenziando come in Veneto la ricchezza “nasce da gente che si è spaccata la schiena”. Secondo il leader di Italia Viva, il giusto approccio non è “fare la guerra alla ricchezza ma alla povertà”.






