Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha emesso una sentenza fondamentale che modifica parzialmente il quadro normativo riguardante il Registro elettronico Ncc. Con tre decisioni pressoché identiche, il Tar ha annullato alcune disposizioni del decreto ministeriale di ottobre 2024, che regolava l’uso del foglio di servizio elettronico per gli operatori del noleggio con conducente, riconoscendo l’importanza di tutelare l’autonomia imprenditoriale degli esercenti.
Registro elettronico Ncc: la sentenza del Tar Lazio e le motivazioni principali
Il pronunciamento giunge dall’accoglimento parziale di numerosi ricorsi presentati da associazioni di categoria come Muoversì-Federazione noleggio con conducente, Associazione Imprenditori Mobilità Sostenibile, Federnoleggio Confesercenti e altre ancora, oltre che da singoli operatori del settore. Al centro della controversia vi erano le restrizioni imposte dal decreto circa il vincolo temporale tra la prenotazione e l’avvio del servizio, insieme all’obbligo di far coincidere la partenza di un nuovo servizio con l’arrivo del precedente.
I giudici hanno sottolineato che tali vincoli non possono essere considerati semplici modalità di gestione del foglio di servizio elettronico, ma si configurano come limitazioni eccessive e non previste dal legislatore. In particolare, è stato evidenziato come la registrazione del foglio di servizio a soli 20 minuti dall’inizio della prestazione rappresenti un espediente per imporre restrizioni ingiustificate agli operatori.
Implicazioni per l’autonomia degli operatori Ncc
Il Tar ha anche invalidato la previsione ministeriale che mirava a far coincidere il termine di un servizio con l’inizio di un altro, ritenendo tale obbligo un tentativo di reintrodurre l’obbligo di rientro in rimessa dopo ogni corsa, già dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale.
La decisione ribadisce quindi che le amministrazioni non potranno imporre agli operatori di Noleggio con Conducente vincoli che comprimano la loro autonomia imprenditoriale, né adottare misure che risultino eccessive o non giustificate dal quadro normativo vigente. Questo pronunciamento rappresenta un passo importante per la tutela dei diritti degli operatori del settore, che potranno gestire la loro attività con maggiore libertà e flessibilità.
