Il Procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, è tornato a parlare oggi del referendum sulla giustizia sulla separazione delle carriere in magistratura, sottolineando un significativo recupero del fronte del No. Secondo Gratteri, infatti, il distacco rispetto al fronte del Sì si è ridotto a soli sei punti percentuali, un dato che, a suo avviso, dimostra come ci sia ancora spazio per un dibattito costruttivo rivolto soprattutto ai cittadini.
Referendum giustizia: il recupero del No e l’importanza del linguaggio semplice
Intervenendo a margine di un evento a Napoli, Gratteri ha evidenziato come inizialmente i sostenitori del No fossero sotto di 25 punti, ma ora la forbice si è sensibilmente assottigliata. Pur non partecipando formalmente al comitato del No né agli incontri dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), il procuratore ha ribadito la sua volontà di continuare a esprimere liberamente il proprio pensiero: “Io dico sempre quello che penso, a prescindere dalla collocazione e dalle contingenze”, ha affermato.
Inoltre, Gratteri ha invitato i colleghi e i sostenitori del No a utilizzare un linguaggio più accessibile, meno tecnico, per comunicare efficacemente con la popolazione che sarà chiamata a votare. Secondo lui, infatti, spiegare le ragioni della propria posizione non è utile solo ai magistrati, ma soprattutto ai cittadini, per difendere l’indipendenza della magistratura, sottolineando che un pubblico ministero dipendente dal ministro della Giustizia favorirebbe solo i potenti, non i più deboli.
Diffamazioni e resistenza personale
Il procuratore di Napoli ha anche denunciato di essere quotidianamente oggetto di attacchi mediatici: “Ogni mattina ho almeno 5-6 giornali che mi diffamano, che alterano i numeri come fanno da sempre”, ha dichiarato. Nonostante ciò, Gratteri ha ribadito la sua fermezza nel mantenere la propria libertà di espressione, consapevole del prezzo personale che questo comporta.
A 67 anni e con il pensionamento ormai vicino, ha chiarito: “Potevo tranquillamente stare zitto, ma sono fatto così e non mi giro mai dall’altra parte”. Un impegno che continua anche alla luce del suo incarico di Procuratore della Repubblica di Napoli, ruolo assunto nel settembre 2023, e del suo storico impegno nella lotta alla criminalità organizzata e per la tutela della legalità.






