Il leader di Azione critica il battage elettorale di Landini. Sottolinea il gioco perverso di La Russa invitando al dialogo, mentre si prepara a votare, limitandosi a sostenere il quesito sulla cittadinanza. Riguardo al conflitto in Ucraina, Calenda sollecita una partecipazione attiva dell’Italia, evidenziando l’importanza di unire le forze con Francia, Germania, Gran Bretagna e Polonia
Carlo Calenda, leader del partito Azione, ha recentemente annunciato la sua posizione riguardo ai referendum in programma a giugno. Nonostante la sua partecipazione, prevede di bocciare quattro su cinque quesiti. L’unico quesito che sosterrà riguarda la cittadinanza, mentre critica i referendum stessi come un’arma inefficace nel panorama politico attuale. Questa dichiarazione è emersa durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, dove Calenda ha condiviso le sue opinioni sul contesto politico e sui recenti sviluppi.
La critica ai referendum
Calenda ha descritto i referendum come parte di una strategia elettorale del leader della CGIL, Maurizio Landini, per cercare di consolidare la sua leadership nel centrosinistra. Secondo il politico, le posizioni di Ignazio La Russa, presidente del Senato, che ha invitato a non recarsi alle urne, rappresentano un “gioco perverso”. Ha sottolineato come queste dichiarazioni contribuiscano a un clima di scontro ideologico, il quale avvantaggia la sinistra, permettendo a quest’ultima di evitare di giustificare le proprie contraddizioni.
Il voto di Calenda
Nonostante le sue riserve sull’efficacia dei referendum, Calenda ha confermato che voterà: “Prenderò tutte e cinque le schede, ma il mio unico sì sarà per il quesito sulla cittadinanza“. Ha evidenziato la difficoltà di raggiungere il quorum, suggerendo che la situazione attuale favorisca la retorica della destra, che potrebbe usare il fallimento dei referendum per legittimare le proprie posizioni.
La posizione di Calenda sulla guerra in Ucraina
In merito al conflitto in Ucraina, Calenda ha commentato la recente riunione dei “Volenterosi” a Kiev, affermando che potrebbe portare a sviluppi significativi, con la Russia che sembra più aperta al dialogo. Ha criticato l’assenza della premier Giorgia Meloni dalla riunione, definendola “incomprensibile”. Secondo Calenda, l’Italia non può permettersi di rimanere esclusa dai negoziati, specialmente considerando il crescente asse tra Francia, Germania, Gran Bretagna e Polonia, che rappresentano il nucleo della NATO europea.
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