Il segretario di +Europa critica le parole e la posizione del vicepremier e segretario degli Esteri, nonché quella di Forza Italia (FI)
“A un mese dal voto, finalmente il governo getta la maschera e invita i cittadini italiani a non andare a votare. In un Paese in cui l’astensione alle ultime tornate elettorali ha superato il 50%, e dopo l’appello del presidente Mattarella, l’appello di oggi del ministro Tajani è semplicemente vergognoso e illiberale. Ma a forza di stare con gli amici di Orban, Antonio Tajani ha imparato a essere antidemocratico. Ma la sua è anche una offesa al presidente della Repubblica Mattarella, che proprio qualche giorno fa aveva invitato i cittadini a contrastare l’astensionismo, ponendo l’accento sul valore democratico del voto. Ed è un insulto ai centinaia di migliaia di cittadini che hanno firmato, ai tantissimi ragazzi che si stanno impegnando per la campagna”. Lo afferma il segretario di +Europa e presidente del comitato promotore referendum sulla cittadinanza, Riccardo Magi.
“A un mese dal voto, il governo invita i cittadini a non partecipare”. Il ministro Tajani è accusato dal segretario di +Europa, Riccardo Magi, di essere “antidemocratico e di offendere il presidente Mattarella“. Magi critica l’invito all’astensionismo e sollecita il supporto per il referendum sulla cittadinanza.
Il clima politico italiano si fa sempre più teso a pochi giorni dal referendum sulla cittadinanza. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha suscitato polemiche con un appello che invita i cittadini a non recarsi alle urne. Questa dichiarazione ha sollevato un’ondata di indignazione, definita “vergognosa e illiberale” da Riccardo Magi, segretario di +Europa. L’astensionismo, già preoccupante nelle ultime tornate elettorali, diventa un affronto, specialmente dopo il recente invito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a combattere l’astensione.
L’invito di Tajani e le sue conseguenze
Magi ha evidenziato come l’invito di Tajani “contraddica i valori democratici e rappresenti un insulto per i cittadini che hanno firmato per il referendum” e per i giovani attivisti impegnati nella lotta per i diritti civili. “Il ministro ha dimenticato il suo dovere di promuovere la partecipazione dei cittadini, in particolare degli italiani all’estero, che dovrebbero essere incoraggiati a esercitare il loro diritto di voto”.
Questioni di cittadinanza e il sovranismo
Inoltre, Magi ha messo in discussione l’atteggiamento di Tajani sulla questione della cittadinanza, ricordando il caso dello Ius Scholae, poi diventato Ius Italiae, che ha lasciato molti in attesa di risposte concrete. Secondo Magi, Tajani si sta trasformando in un esponente del sovranismo antidemocratico, una deriva che potrebbe allontanare ulteriormente gli elettori dalla politica.
La storia insegna
La storia dimostra che inviti all’astensione possono avere effetti boomerang. Un esempio è il tentativo di Berlusconi nel 2011 di dissuadere gli italiani dal votare ai referendum, che si rivelò fallimentare. Anche in questa occasione, la partecipazione popolare potrebbe rivelarsi cruciale. Monsignor Perego, presidente di Migrantes, ha descritto il referendum sulla cittadinanza come “un atto d’amore per le nostre città”, sottolineando l’importanza di modificare leggi che non rispondono alle esigenze di un’Italia in evoluzione. Con la chiamata alle urne, si prospetta un dibattito acceso e una mobilitazione dei cittadini, determinati a far sentire la propria voce.






