I reati in Italia registrano un calo significativo nei primi mesi del 2025, con una diminuzione complessiva intorno al 9%. A fare il punto è il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, intervenuto a Radio Uno durante la trasmissione “Il Rosso e il Nero”.
Calo dei reati: dati e cause secondo Piantedosi
Secondo Piantedosi, il calo non è dovuto a una minore denuncia dei fatti criminosi, bensì a un’efficace azione di controllo del territorio. Il sistema di rilevazione è “molto fedele e si fonda sulle denunce”, e anzi, “abbiamo delle evidenze che se ne denunciano anche di più, proprio per effetto di alcune metodologie di controllo del territorio che abbiamo intrapreso da qualche tempo, quelle di impatto, quelle delle zone rosse, azioni che in qualche modo avvicinano in maniera più stringente le forze dell’ordine ai cittadini offrendo anche la possibilità di denunciare di più”.
Il ministro ha sottolineato che il calo riguarda anche reati di particolare gravità, un dato che conferma l’efficacia delle nuove strategie di sicurezza messe in campo dal Viminale.
Nessun compiacimento, ma cautela
Pur riconoscendo il trend positivo, Piantedosi ha invitato alla prudenza: “I reati calano, ma me ne compiaccio con molta moderazione perché so anche che c’è un andamento ciclico talvolta che prescinde anche dall’impegno delle forze dell’ordine e dei governi di turno attraverso la legislazione e altre iniziative”.
Il ministro ha quindi evidenziato la necessità di mantenere alta la guardia e di non abbassare la tensione sul fronte della sicurezza, per consolidare i risultati ottenuti.
I dati forniti oggi dal ministro si inseriscono in un quadro più ampio di miglioramento della sicurezza pubblica, frutto di una strategia che punta a combinare prevenzione, repressione e potenziamento delle denunce, elementi ritenuti fondamentali per contrastare efficacemente la criminalità.





