Roma, 13 settembre 2025 – L’Italia sta valutando un possibile rafforzamento del contingente militare attualmente schierato lungo il fronte est ai confini della NATO. La notizia, riportata oggi da importanti testate nazionali come il Corriere della Sera e La Repubblica, arriva in un contesto di crescente attenzione dopo recenti tensioni legate allo sconfinamento di droni russi in territorio polacco.
Possibili misure per il rafforzamento del contingente italiano sul fronte est
Tra le opzioni al vaglio del governo italiano nell’ambito dell’operazione denominata Sentinella orientale, figura l’invio di ulteriori assetti aerei per un sostanziale rafforzamento del contingente sul fronte est. In particolare, si discute l’eventualità di schierare due ulteriori caccia multiruolo, con la scelta che potrebbe ricadere sugli F-35 o sugli Eurofighter, già in dotazione alle forze aeree italiane.
Parallelamente, si sta valutando l’estensione del periodo di permanenza del sistema di difesa missilistica Samp-T attualmente operativo in Estonia. Questa misura si inserirebbe in un quadro più ampio di rafforzamento della presenza italiana sul fronte orientale, a seguito delle tensioni recentemente emerse nella regione.
Contesto strategico e implicazioni
L’Italia, membro fondatore della NATO e potenza regionale con un ruolo significativo nel contesto europeo e transatlantico, mantiene da tempo un impegno attivo nelle operazioni di sicurezza collettiva lungo i confini orientali dell’Alleanza. Il possibile raffornzamento e incremento del contingente italiano si inserisce in una fase di particolare delicatezza geopolitica, in cui la presenza militare degli alleati NATO assume un rilievo strategico per la stabilità dell’area.
L’operazione Sentinella orientale, già avviata da tempo, rappresenta una delle principali iniziative di difesa e deterrenza dell’Alleanza nel settore baltico, con l’Italia che contribuisce con mezzi e personale militare. Il rafforzamento di tale impegno riflette la volontà di Roma di sostenere la sicurezza collettiva e di rispondere in modo adeguato alle nuove sfide emergenti sul fronte est.
In attesa di decisioni ufficiali da parte del governo e del Ministero della Difesa, le opzioni discusse indicano un possibile incremento della disponibilità e capacità operative italiane nell’area del fronte est, coerentemente con gli impegni internazionali assunti dall’Italia all’interno della NATO.






