Roma, 25 giugno 2025 – Romano Prodi, storico leader politico ed economista italiano, ha rilasciato una riflessione critica sul mutamento degli equilibri globali e sulla fine di un’epoca, in occasione degli 80 anni dalla Carta delle Nazioni Unite. Intervistato da La Stampa, Prodi ha denunciato un preoccupante ritorno agli autoritarismi come nuova forma di potere globale, mettendo in guardia dal declino dei principi democratici che avevano caratterizzato il ‘900.
Prodi: “Si va verso una nuova divisione del mondo”
Prodi osserva che “viviamo una fase nuova nella quale domina l’idea che la forza è tutto e tutto decide. Un’idea che si accompagna al disprezzo per il diritto”. L’ex presidente del Consiglio ha ricordato il valore storico della Carta dell’Onu, nata nel dopoguerra come simbolo di speranza per un mondo pacifico, definendo amaramente concluso quel sogno. “Si va verso una nuova divisione del mondo – ha spiegato – con un equilibrio di autoritarismi che potrà dare stabilità, ma una stabilità terribile perché tiene conto solo di chi ha il potere e non dei popoli”.
Secondo Prodi, l’equilibrio globale si sta consolidando con attori come Putin in Ucraina e Donald Trump nel Medio Oriente, con quest’ultimo sostenuto da Israele. Il paradosso, sottolinea, è che proprio gli Stati Uniti, a lungo promotori della democrazia, oggi coordinano questa rete di autoritarismi.
Le sfide per la difesa europea e le alleanze internazionali
Prodi ha anche criticato la politica italiana, accusata di seguire le indicazioni di Trump, in particolare riguardo alla difesa: “Una difesa comune europea implica un unico centro decisionale, comuni regole operative e strutture produttive comuni. Non avremo mai una difesa comune continuando ad acquistare armamenti sofisticati dagli Stati Uniti”. Ha inoltre sottolineato come il sostegno della destra europea a Trump equivalga a uno scetticismo verso l’Europa stessa.






