Roma, 15 luglio 2025 – È stata rinviata al 16 settembre la prossima udienza del processo per falso in bilancio a carico di Daniela Santanchè, ministra del Turismo, e di altri imputati, relativo al caso Visibilia. La decisione è stata presa dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Milano, durante una giornata di udienze caratterizzata da questioni procedurali e di merito che hanno rallentato l’avvio del dibattimento.
Processo Santanchè: rinvio e questioni procedurali
Il rinvio al 16 settembre è stato deciso dal presidente del collegio giudicante, Giuseppe Cernuto, per consentire ai giudici di approfondire alcune delicate questioni sollevate dalle difese, tra cui la richiesta di estromissione dal procedimento di alcuni piccoli soci di Visibilia, ammessi come parti civili per i presunti danni subiti. Le difese, tra cui gli avvocati Nicolò Pelanda e Salvatore Pino che assistono la ministra, hanno contestato la legittimità della presenza di questi piccoli soci nel processo, evidenziando la carenza di un danno concreto.
La Procura, rappresentata dai pm Marina Gravina e Luigi Luzi, ha espresso contrarietà al rinvio, sottolineando il rischio di prescrizione di alcuni capi di imputazione, già evidente per l’annualità 2016, che aveva coinvolto la società Visibilia Editore con un patteggiamento. I pm hanno chiesto che almeno la questione delle parti civili venga risolta al più presto, per non compromettere la ragionevole durata del processo. Il giudice Cernuto ha ricordato che i ritardi sono legati alla necessità di riformulare alcune imputazioni, invito già espresso nelle scorse udienze.
Annullata l’accusa a carico di Visibilia Srl
Un altro sviluppo di rilievo riguarda la società Visibilia Srl in liquidazione, che era parte imputata per responsabilità amministrativa dell’ente. Il Tribunale ha accolto l’eccezione di nullità presentata dalla difesa, rilevando che l’accusa nei confronti della società era formulata in modo generico e indeterminato, compromettendo il diritto di difesa. I giudici hanno sottolineato la carenza di elementi chiari e precisi nell’imputazione e l’assenza di indicazioni sui presunti adempimenti omessi.
Di conseguenza, l’accusa contro la società è stata annullata e gli atti relativi sono stati rimandati alla Procura affinché riformuli le contestazioni e riparta dalle fasi preliminari. Pertanto, restano nel processo sedici imputati, tra cui la ministra Santanchè, mentre la società in liquidazione esce temporaneamente dal procedimento.
Le dichiarazioni di Daniela Santanchè
A margine della presentazione del Mondiale open di sci nautico, la ministra Daniela Santanchè ha commentato con cautela la decisione del Tribunale: “Preferirei l’assoluzione piena, ma questo non dipende certo da me“. Santanchè ha aggiunto che “mi soddisfa quando le cose vengono fatte bene“, lasciando intendere la volontà di attendere l’esito del processo nel rispetto delle procedure giudiziarie.






