Primo maggio, Landini: “Ci rivoltiamo per cambiare il Paese e la logica dello sfruttamento”
“Quando ho pensato alla rivolta sociale ho pensato alla necessità di cambiare”
Politica (Roma). “La rivolta sociale si fa cambiando le condizioni di lavoro dei lavoratori. Quando ho pensato alla rivolta sociale ho pensato a questo, alla necessità di cambiare, vuol dire basta al lavoro precario, basta stipendi da fame, basta morire sul lavoro e rimettere al centro il lavoro e la libertà delle persone nel lavoro”. Così Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, a margine del corteo di Roma per il Primo maggio. “Rivolta sociale vuol dire cambiare questa società basata sul profitto e sullo sfruttamento dei lavoratori. Il profitto sta determinando che le persone diventano una merce. Possono essere comprate o vendute e noi non ci stiamo. Ci rivoltiamo per cambiare il Paese per far tornare al centro giustizia sociale e la persona”. (Marco Vesperini/alanews)
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