Il movimento solleva allarme su presunte operazioni di spionaggio politico e infiltrazione, chiedendo trasparenza su responsabilità e obiettivi delle forze dell’ordine.
Roma, 27 giugno 2025 – La denuncia arriva dal Senato, dove Giulio Granato, portavoce nazionale di Potere al Popolo!, ha rivelato un episodio inquietante che coinvolge la Polizia di Stato e il movimento politico di sinistra radicale. Secondo quanto riferito da Granato durante la conferenza “Ci hanno spiato e infiltrati”, cinque agenti infiltrati hanno operato all’interno di Potere al Popolo per un periodo di otto mesi, seguendo le attività del partito in quattro diverse città italiane.
L’infiltrazione degli agenti e le attività di spionaggio
Granato ha spiegato che i cinque giovani agenti, tutti poco più che ventenni e provenienti dallo stesso corso di polizia, sono transitati attraverso la Direzione Antiterrorismo per poi infiltrarsi nel movimento. “Hanno partecipato a tutto: riunioni pubbliche, assemblee private, manifestazioni pubbliche, persino all’affissione dei manifesti”, ha dichiarato il portavoce. Tra gli eventi monitorati vi sono la manifestazione del 1° maggio a Napoli, la protesta contro il governo Meloni del 27 maggio a Bologna e l’assemblea nazionale del 15 marzo.
Granato ha sottolineato un aspetto sospetto: “Avevano un comportamento strano: nessuna vita sociale al di fuori dell’attivismo politico, dal lunedì al venerdì”. Questa modalità di operare ha fatto emergere una profonda preoccupazione da parte del movimento, che definisce tale metodologia non degna di una democrazia, ma piuttosto tipica di un regime autoritario.
La richiesta di chiarimenti e le implicazioni politiche
Il portavoce nazionale di Potere al Popolo ha chiesto con forza al governo e alle istituzioni di fornire spiegazioni ufficiali. “Chi ha ordinato questa operazione? Quali obiettivi si prefiggevano?”, ha domandato Granato, rifiutando risposte informali o fughe di notizie da fonti di polizia. Tre interrogazioni parlamentari sono già state depositate per ottenere un dibattito pubblico e trasparente in Parlamento.
Granato ha inoltre collegato l’episodio a una crescente intolleranza verso il dissenso politico, sottolineando che questa pratica non è limitata all’attuale governo, ma rappresenta una continuità che attraversa destra e centrosinistra. “Non ricordiamo un precedente simile, con cinque poliziotti infiltrati in un partito politico”, ha aggiunto, evidenziando come questo possa minare le libertà fondamentali di associazione, riunione e la tutela delle informazioni private.
Infine, il portavoce ha rivolto un appello diretto a Giorgia Meloni, ricordando le sue parole secondo cui infiltrare un partito è un metodo da regime. “Se è così, ci dica chi ha deciso questa operazione e perché”, ha concluso Granato, invitando a una presa di posizione netta da parte del governo.
Giulio Granato, nato a Napoli nel 1985, è da anni impegnato nel movimento politico di sinistra radicale. Laureato in Relazioni Internazionali presso l’Università Orientale di Napoli, ha una lunga esperienza di attivismo sindacale e politico, culminata nella sua elezione a portavoce nazionale di Potere al Popolo nel 2021. Il movimento, fondato nel 2017 e caratterizzato da una forte opposizione al neoliberismo e al sistema politico tradizionale, continua a denunciare pratiche che ritiene lesive della democrazia e dei diritti civili.
Fonte: Stefano Chianese - Granato (Potere al Popolo): "Cinque agenti infiltrati per otto mesi. Questo è metodo da regime"





