Roma, 5 agosto 2025 – La nuova approvazione del progetto definitivo per il Ponte sullo Stretto da parte del Cipess ha scatenato reazioni contrastanti. Mentre il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio nel governo Meloni, ha definito l’evento una “giornata storica”, il capogruppo del Partito Democratico in Commissione Trasporti della Camera, Anthony Barbagallo, ha duramente criticato l’iniziativa, definendola uno spreco colossale e un errore nella gestione delle risorse pubbliche.
Le critiche del Partito Democratico
Secondo Barbagallo, l’approvazione del progetto non rappresenta affatto un momento storico, ma piuttosto un ennesimo esempio di propaganda e improvvisazione da parte dell’esecutivo. Il deputato siciliano ha sottolineato come i miliardi stanziati per il Ponte sullo Stretto siano destinati a un’opera che definisce inutile e che rischia di essere ricordata come uno dei più gravi errori nella politica infrastrutturale italiana.
Barbagallo ha inoltre evidenziato che il governo avrebbe dovuto invece concentrarsi su interventi più urgenti e funzionali per il Mezzogiorno, investendo in trasporti efficienti, scuole, sanità e mobilità sostenibile. Il capogruppo PD ha denunciato numerose violazioni di norme riguardo al progetto, prevedendo un futuro fatto di contenziosi e lunghe battaglie legali, con conseguente spreco di tempo e risorse pubbliche.
Il ruolo di Matteo Salvini e la posizione del governo
Matteo Salvini, in carica come ministro delle Infrastrutture e vicepresidente del Consiglio dal 2022 nel governo guidato da Giorgia Meloni, ha sostenuto con forza il progetto, presentandolo come un’opera simbolo di sviluppo e modernizzazione. Salvini, leader della Lega, ha più volte ribadito il suo impegno per infrastrutture strategiche che collegano il Sud con il resto del Paese, considerandolo un passo fondamentale per superare il divario territoriale.
Il confronto politico si inserisce in un contesto di forte divisione sull’opportunità e sull’efficacia di grandi opere infrastrutturali che, secondo l’opposizione, rischiano di distogliere risorse da settori prioritari per lo sviluppo socio-economico del Mezzogiorno.




