Roma, 27 novembre 2025 – La Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei conti ha reso note le motivazioni del rifiuto del visto alla delibera CIPESS n. 41 del 6 agosto 2025, riguardante il progetto del Collegamento Stabile tra Sicilia e Calabria, comunemente noto come il Ponte sullo Stretto di Messina. La decisione, presa il 29 ottobre scorso, evidenzia criticità rilevanti legate ad aspetti ambientali, contrattuali e tariffari.

Violazione dell’habitat naturale e criticità ambientali
Secondo quanto riportato dalla Corte dei conti, l’atto amministrativo relativo al progetto del ponte presenta una violazione della direttiva 92/43/CE sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali. Tale violazione deriva dalla carenza di istruttoria e di motivazione nella cosiddetta delibera Iropi, fondamentale per la valutazione dell’impatto ambientale dell’opera. La Corte sottolinea come tali mancanze rappresentino un ostacolo significativo alla legittimità dell’intervento, dato che l’area interessata è tutelata da norme europee stringenti.
Ponte sullo Stretto, contenzioso sul piano tariffario e modifiche contrattuali
Un altro nodo cruciale riguarda il piano tariffario, sul quale la Corte ha rilevato la mancata acquisizione del parere dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART), essenziale per la validazione economico-finanziaria del progetto. Inoltre, è stata evidenziata la violazione dell’articolo 72 della direttiva 2014/24/UE, a seguito delle modifiche sostanziali, oggettive e soggettive intervenute nel rapporto contrattuale originario tra il Ministero e la società concessionaria Stretto di Messina S.p.A. Questi rilievi hanno determinato il mancato visto di legittimità, bloccando di fatto l’iter amministrativo per l’avvio dei lavori.
La Corte ha altresì formulato osservazioni su ulteriori profili, ritenuti però non decisivi ai fini della valutazione complessiva. La posizione della magistratura contabile ha suscitato reazioni politiche e istituzionali, ma il documento rimane un punto fermo per la legittimità e sostenibilità dell’opera.
Il progetto del Ponte sullo Stretto, concepito per collegare in modo stabile la Sicilia alla Calabria tramite un ponte sospeso di oltre 3.600 metri, è da tempo al centro di un acceso dibattito economico, ambientale e politico, con stime di costo complessivo superiori ai 13 miliardi di euro e rilevanti implicazioni infrastrutturali per il Paese.






