Roma, 26 settembre 2025 – Si chiude la fase di revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) senza alcun taglio delle risorse inizialmente stanziate. Lo ha confermato il ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Tommaso Foti, durante la cabina di regia tenutasi oggi a Palazzo Chigi. Il Piano, che mantiene un importo complessivo di 194,4 miliardi di euro, rappresenta uno dei più grandi programmi di investimento mai realizzati in Italia e prosegue nel suo percorso di implementazione con risultati significativi.
Stato di attuazione del Pnrr
Al momento, secondo quanto comunicato da Foti, sono 192,2 miliardi di euro le risorse già impegnate, a fronte dei 194,4 miliardi complessivi del Pnrr. Il numero dei progetti in corso è impressionante: si contano ben 447.065 interventi, un dato senza precedenti nella recente storia italiana e spesso sottovalutato. Di questi, 294.597 progetti sono stati conclusi, 28.128 sono in fase di conclusione e 106.214 sono in esecuzione.
Il ministro ha sottolineato il ruolo cruciale delle amministrazioni coinvolte: “Per questi risultati dobbiamo ringraziare tutte le amministrazioni che stanno lavorando per la riuscita del Pnrr”. Ha inoltre ribadito la necessità di un monitoraggio costante e rigoroso una volta che la revisione entrerà in vigore: “Non possiamo rischiare di considerare concluso il nostro lavoro al momento delle pronunce definitive degli organi deputati, per poi scoprire che alcune misure sono rimaste indietro a causa di semplici errori tecnici o burocratici”.
Pnrr, priorità strategiche e focus sul Mezzogiorno
La premier Giorgia Meloni, intervenuta anch’essa alla cabina di regia, ha evidenziato che la revisione consente di mettere in sicurezza tutte le risorse destinate al tessuto produttivo, con un’attenzione particolare alle imprese e alle priorità contingenti del Paese. “Un impegno che abbiamo assunto e stiamo lavorando per rispettarlo”, ha dichiarato la presidente del Consiglio, ringraziando Foti e tutte le amministrazioni coinvolte per il lavoro di squadra.
Tra gli aspetti più rilevanti della revisione, Foti ha sottolineato che le risorse destinate al Sud Italia superano il 40%, confermando un impegno concreto verso la coesione territoriale e lo sviluppo delle regioni meno avanzate del Paese. Inoltre, il ministro ha assicurato che tutti gli obiettivi della missione Salute saranno raggiunti entro la scadenza del 30 giugno 2026: “Gli obiettivi Pnrr delle case di comunità sono 1.038; ne abbiamo aperti 1.274 cantieri, con 191 già chiusi. Per gli ospedali di comunità, sono previsti 307 interventi, ne sono avviati 382 e ne sono già conclusi 52”.
Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha aggiunto che la revisione prevede un aumento di 2 miliardi di euro per il settore agricolo, risorse risparmiate da altre misure e destinate a sostenere la produzione di energia verde senza sacrificare i terreni agricoli. “Sono già finanziate 24.000 aziende agricole e continueremo a investire”, ha detto, evidenziando l’importanza di coniugare sostenibilità ambientale e competitività economica.
Un primato europeo e un modello di attuazione
La premier Meloni ha ricordato che l’Italia ha raggiunto un primato europeo nell’attuazione del Pnrr, superando numerose criticità e allineando il Piano alle mutate esigenze del Paese. Con la prossima ottava rata, ha spiegato, l’Italia arriverà a superare quota 153 miliardi di euro di fondi trasferiti, pari a circa il 79% della dotazione complessiva.
“Abbiamo dimostrato di essere capaci di utilizzare in modo virtuoso gli strumenti che l’Europa ci ha fornito, diventando un punto di riferimento per tutti gli altri Stati membri” ha affermato la presidente del Consiglio, sottolineando il rigore e l’efficacia dell’attuazione del Piano, riconosciuti anche dal Fondo Monetario Internazionale.






