Roma, 4 dicembre 2025 – Nel corso della manifestazione culturale Più Libri Più Liberi a Roma si è acceso il dibattito sulla presenza dell’editore “Passaggio al bosco” e sul valore del confronto pubblico, con il ministro della Cultura Alessandro Giuli che ha sottolineato l’importanza di non sottrarsi al confronto, anche quando le opinioni divergono.
Il confronto pubblico e la posizione di Giuli
Il ministro Giuli ha espresso una posizione netta sul tema: “Mai assentarsi se non si è d’accordo“. Nel suo intervento a Più Libri Più Liberi, Giuli ha evidenziato come la risposta più giusta a un punto di vista controverso sia il confronto e il dibattito, anche se questo si traduce in contestazioni nei limiti del rispetto dell’ordine e delle regole. “Si può giudicare un punto di vista anche nel peggiore dei modi, ma non si deve censurare“, ha aggiunto il ministro, richiamando la posizione dell’Associazione Italiana Editori (AIE) e citando il filosofo Massimo Cacciari a sostegno della necessità di confronto aperto.
Giuli ha inoltre ribadito il rispetto per le scelte di chi, come il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, ha deciso di non partecipare all’evento. “Il sindaco Gualtieri ha fatto la sua scelta e la rispetto, anche se personalmente non la condivido“, ha detto il ministro, facendo riferimento alla decisione del primo cittadino di non intervenire a Più Libri Più Liberi. Gualtieri, sindaco di Roma dal 2021 e figura di spicco del Partito Democratico, ha motivato la sua assenza con la percezione dell’evento come “inabitabile”, una valutazione che Giuli ha definito legittima sebbene non condivisa.

Principi costituzionali e filtro all’ingresso
Il ministro Giuli ha inoltre affrontato il tema della conformità ai principi costituzionali degli editori presenti alla Nuvola, sede dell’evento. Ha spiegato che esiste un “filtro all’ingresso” che richiede l’adesione ai principi della Costituzione italiana e alla Carta Internazionale dei Diritti dell’Uomo, come confermato dal presidente dell’evento, Cipolletta. “Se mi chiedete cosa penso personalmente, ho giurato sulla Costituzione molto prima che nelle mani del presidente Mattarella — questo dà la misura di cosa penso di tutta la faccenda“, ha concluso Giuli, ribadendo il valore fondante della Costituzione nella gestione delle iniziative culturali pubbliche.
Con queste affermazioni, il ministro della Cultura conferma la sua linea di apertura al dialogo e al pluralismo culturale, condannando ogni forma di censura e promuovendo un confronto rispettoso e democratico all’interno del mondo editoriale e culturale italiano.





