Napoli, 2 ottobre 2025 – Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha commentato oggi a margine di un incontro organizzato a Napoli dal settimanale Panorama la complessità e la varietà delle manifestazioni che si stanno svolgendo in Italia, sottolineando i rischi di infiltrazioni e le nuove dinamiche di protesta presenti nel Paese.
La galassia variegata delle manifestazioni e i rischi di infiltrazione
Secondo il ministro Piantedosi, le manifestazioni in corso rappresentano una “galassia molto variegata”, composta da gruppi eterogenei senza una struttura organizzativa predeterminata. Tuttavia, ha avvertito che la storia insegna come all’interno di queste molteplici anime possano infiltrarsi elementi destabilizzanti. Un’attenzione particolare è dunque rivolta a questi possibili infiltrati, per prevenire derive violente o azioni strumentali.
Il titolare del Viminale ha anche osservato un cambiamento nel contesto delle proteste, affermando che sono scomparsi i temi classici delle contestazioni ai governi, sostituiti da nuovi fattori legati a “temi più caldi e imminenti”. In particolare, ha richiamato l’attenzione sulle motivazioni dei recenti scioperi generali, che ruotano essenzialmente intorno a questioni legate al conflitto israelo-palestinese. Piantedosi ha definito tale conflitto “molto serio” e ha sottolineato la necessità che le manifestazioni a esso collegate si svolgano senza forme di strumentalizzazione che ne possano sminuire la gravità.
Piantedosi: “Abbiamo organizzato le forze di polizia per consentire le manifestazioni in sicurezza”
Riguardo all’organizzazione delle prossime giornate di protesta, Piantedosi ha dichiarato che il Ministero dell’Interno si è già attivato per garantire un equilibrio tra il diritto di manifestare e la tutela della sicurezza pubblica. “Abbiamo organizzato le forze di polizia non per contrastare le manifestazioni, ma per consentirle in libertà e sicurezza“, ha spiegato il ministro, sottolineando l’importanza di permettere ai manifestanti pacifici di esercitare i propri diritti e, al contempo, di proteggere la sicurezza e la libertà degli altri cittadini.
Il ministro ha inoltre fatto riferimento alle esperienze recenti, esprimendo un giudizio positivo sul lavoro svolto dalle forze dell’ordine nel limitare gli incidenti gravi a poche circostanze, malgrado la presenza di decine di migliaia di persone in piazza in tutta Italia. Non ha nascosto però la consapevolezza che alcune manifestazioni possano degenerare in “derive non sempre plausibili”, ma ha auspicato la prevalenza della ragionevolezza tra i manifestanti e la professionalità delle forze di polizia.
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