Roma, 20 giugno 2025 – Il Piano Mattei, rilanciato oggi dalla premier Giorgia Meloni in occasione dei nuovi accordi siglati con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, suscita forti critiche da parte di Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce nazionale di Europa Verde. Bonelli definisce il piano un esempio di greenwashing coloniale, denunciando una strategia che non punta davvero a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni africane, bensì a garantire l’approvvigionamento energetico per l’Europa e a contenere i flussi migratori.
Le critiche di Bonelli al Piano Mattei
Bonelli sottolinea che, nonostante l’annuncio di cinque nuovi progetti collegati al Global Gateway europeo, non si fa menzione dei risultati insoddisfacenti degli interventi già avviati. In Kenya, ad esempio, “Eni non ha raggiunto nemmeno un quarto degli obiettivi di produzione energetica previsti per il 2023”. In Congo, invece, “i progetti sono fermi da oltre un anno e mezzo, ancora in fase pilota”. Secondo Bonelli, questi dati evidenziano l’inefficacia del modello di sviluppo promosso dal Piano Mattei, mettendo in dubbio la sua reale capacità di generare benefici concreti per i paesi africani coinvolti.
Impatto ambientale e mancanza di trasparenza
Un punto particolarmente critico riguarda l’impiego di fondi per progetti come quelli in Kenya, dove 210 milioni di euro, di cui 75 dal Fondo Italiano per il Clima, sono stati destinati alle coltivazioni di ricino per biocarburanti. Bonelli denuncia come questa scelta provochi la sottrazione di terreni all’agricoltura alimentare, incentivi la monocoltura e possa portare a disboscamenti per compensare la perdita di produzione agricola, con gravi conseguenze ambientali e sociali. Inoltre, viene evidenziata la totale opacità nella governance del Piano, con assenza di trasparenza sui rischi ambientali e sociali e sulle modalità di utilizzo dei fondi, alimentando il sospetto che si tratti di un’operazione di greenwashing o addirittura di finanziamenti velati a progetti legati alle fonti fossili, come più volte lasciato intendere dal ministro Pichetto Fratin.






