Roma, 18 dicembre 2025 – Le ultime novità sulle pensioni in Italia introducono modifiche sostanziali ai requisiti di accesso e alle modalità di uscita dal lavoro, con un impatto significativo anche sul riscatto della laurea. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha assicurato che le nuove penalizzazioni legate al riscatto non avranno effetti retroattivi, ma lo strumento risulterà meno vantaggioso per le future generazioni di lavoratori.
Nuove regole per le pensioni
L’adeguamento dei requisiti di pensionamento all’aspettativa di vita continua a spostare in avanti l’età di uscita dal mercato del lavoro. La misura più recente prevede un ulteriore innalzamento dei limiti anagrafici e un allungamento delle cosiddette finestre mobili, cioè i periodi di attesa tra il raggiungimento dell’età pensionabile e l’effettivo collocamento in pensione. Questo meccanismo tende a posticipare l’uscita dal lavoro, con evidenti ripercussioni sulla programmazione previdenziale dei cittadini.
Il governo Meloni ha confermato che, nonostante la stretta, la penalizzazione del riscatto della laurea non sarà applicata con effetto retroattivo, tutelando così chi ha già utilizzato questo strumento. Tuttavia, la convenienza del riscatto si ridurrà per chi lo utilizzerà in futuro, a causa della sterilizzazione dei contributi riscattati, che verranno conteggiati in misura ridotta, da un minimo di sei fino a trenta mesi.
Il riscatto della laurea: un’opportunità ridimensionata
Il cosiddetto riscatto della laurea, che consente di convertire gli anni di studio universitario in contributi previdenziali utili per anticipare il pensionamento, subisce così un depotenziamento significativo. L’emendamento governativo varato recentemente, che entrerà in vigore dal 2031, mira a ridurre la spesa pubblica per le pensioni, con risparmi stimati in oltre mezzo miliardo di euro all’anno.
Questa modifica ha suscitato reazioni contrastanti tra le forze sociali. La Cgil ha espresso preoccupazione per l’effetto retroattivo ipotizzato inizialmente, mentre il governo ha ribadito il proprio impegno a correggere il testo per evitare penalizzazioni a chi ha già riscattato gli anni di studio.
Le posizioni politiche e il contesto previdenziale attuale
Nel dibattito sulle pensioni emergono prese di posizione rilevanti da parte di esponenti politici. Ad esempio, il deputato della Lega, Claudio Borghi, ha dichiarato con fermezza che non si dovrebbero accettare “scippi” sulle pensioni, opponendosi alle regole imposte dai tecnici del Ministero dell’Economia che mirano a stringere ulteriormente i requisiti.
Sul fronte istituzionale, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è al centro del dibattito per la gestione delle riforme previdenziali. Meloni, che guida il governo dal 2022 e rappresenta il partito Fratelli d’Italia, ha più volte sottolineato la necessità di una politica previdenziale sostenibile nel lungo periodo, pur cercando di tutelare le aspettative dei lavoratori italiani.






