Roma, 12 novembre 2025 – Il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Cesare Parodi, ha annunciato la sua decisione di non partecipare a un confronto televisivo con il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. La scelta, condivisa con i colleghi dell’Anm, è motivata dalla volontà di evitare qualsiasi rappresentazione di un conflitto politico tra la magistratura e il governo.
Parodi: evitare la politicizzazione della magistratura
In una nota ufficiale, Cesare Parodi ha spiegato che un eventuale dibattito pubblico con Nordio rischierebbe di essere “una rappresentazione plastica, direttamente percepibile – e come tale fuorviante e strumentalizzabile – di una contrapposizione politica fra il governo e la magistratura, che non trova riscontro nella realtà”. Pur riconoscendo l’importanza del confronto, il presidente dell’Anm ha sottolineato che la priorità è mantenere alta la fiducia dei cittadini nella magistratura come istituzione indipendente, ancorata alla Costituzione e non a partiti politici.
Parodi ha inoltre rimarcato l’importanza di informare i cittadini “senza avvalorare l’ipotesi – anche e soprattutto a livello di immagine – di una magistratura associata che si contrappone politicamente al governo”. Questo, secondo lui, potrebbe distogliere l’attenzione dal merito della riforma della giustizia, tema centrale in vista del prossimo referendum previsto per la primavera.

La posizione dell’Anm sulla riforma Nordio e le tensioni politiche
L’Anm ha espresso un netto dissenso sulla riforma proposta dal ministro Carlo Nordio, definendola una modifica che “altera l’assetto dei poteri costituenti” e che “mette in pericolo l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge”. Durante un’assemblea generale, i magistrati hanno evidenziato come la riforma rischi di trasformare i magistrati in semplici funzionari, indebolendo il giudice e avvicinando i pubblici ministeri al potere esecutivo. Criticata anche l’introduzione dell’Alta Corte disciplinare e la separazione delle carriere, oltre al sorteggio dei togati del Consiglio Superiore della Magistratura, che secondo l’Anm “svuota la rappresentanza democratica e altera gli equilibri in favore della componente politica”.
Il dibattito politico si è infiammato anche per le critiche rivolte da Marina Berlusconi alla magistratura, alle quali Parodi ha risposto sottolineando come “chi fa affermazioni critiche ha ricevuto una risposta in termini di giustizia: allora perché lamentarsi?”. La posizione dell’Anm si manifesta quindi come un appello alla coesione e alla chiarezza sul ruolo della magistratura, soprattutto in un momento cruciale per la democrazia italiana.






