Castel Gandolfo, 15 agosto 2025 – Nel corso dell’omelia pronunciata nella messa celebrata a Castel Gandolfo, Papa Leone XIV ha rivolto un intenso messaggio sullo stato della fede e della società contemporanea, mettendo in luce contraddizioni spirituali e sociali che minacciano la vitalità della Chiesa e della comunità cristiana.
Papa Leone XIV, la fede che invecchia e il rischio della rassegnazione
Papa Leone XIV ha ammonito come, in certi contesti dove prevalgono le sicurezze materiali e una rilassatezza che addormenta le coscienze, la fede possa “invecchiare“. Si sviluppano allora forme di morte spirituale che si manifestano nella rassegnazione, nel lamento, nella nostalgia e nell’insicurezza. Secondo il pontefice, invece di accogliere il rinnovamento, si cerca il sostegno del mondo vecchio, identificato nel “soccorso dei ricchi, dei potenti“, che spesso si accompagna al disprezzo dei poveri e degli umili. In questo contesto, la Chiesa trova la sua linfa vitale proprio nelle sue “fragili membra” che la ringiovaniscono attraverso il loro Magnificat, simbolo di umiltà e speranza.
Operatori di pace e testimonianza femminile: gioia della Chiesa
Nel suo discorso, il Papa ha inoltre sottolineato il ruolo cruciale delle comunità cristiane povere e perseguitate, e di coloro che testimoniano tenerezza e perdono in scenari di conflitto. Questi operatori di pace e costruttori di ponti rappresentano la vera gioia della Chiesa, e tra loro un posto di rilievo è occupato da molte donne. Il Pontefice ha invitato i fedeli a lasciarsi convertire da questa testimonianza di dedizione e speranza.
La croce come simbolo di vittoria sull’odio e sulla paura
Papa Leone XIV ha infine ricordato che Gesù, sulla croce, ha pronunciato un “sì” liberatore che doveva svuotare di potere la morte, che invece continua a dilagare quando “le nostre mani crocifiggono” e i cuori sono prigionieri della paura e della diffidenza. Tuttavia, proprio sulla croce, ha affermato il Papa, la fiducia ha trionfato, così come l’amore e il perdono. Le parole e le scelte di morte sembrano prevalere, ma la vita di Dio interrompe la disperazione attraverso esperienze concrete di fraternità e nuovi gesti di solidarietà.
Papa Leone XIV, monito contro la violenza insensibile
Il Pontefice ha citato il suo predecessore Pio XII, che nel pieno della Seconda guerra mondiale aveva affermato: “Mai più scempio di vite umane!“. “Quanto sono attuali queste parole“, ha sottolineato Papa Leone XIV, esprimendo il dolore per una violenza che oggi appare “sempre più sorda e insensibile a ogni moto di umanità”. Nonostante ciò, il Papa ha ricordato che la speranza non deve mai venir meno: “Dio è più grande del peccato del mondo”.
L’invito alla pace e al rifiuto della logica delle armi
Nel suo discorso, il Pontefice ha ribadito un appello alla pace, invitando a non rassegnarsi alla logica del conflitto e delle armi. Nel giorno in cui si celebra la Vergine Maria, Leone XIV ha espresso il desiderio di affidare alla sua intercessione la preghiera per la pace nel mondo. “Oggi vogliamo affidare all’intercessione della Vergine Maria la nostra preghiera per la pace“, ha dichiarato, sottolineando così il ruolo fondamentale della fede come guida per superare le divisioni e le violenze.






