Ad Ascoli Piceno, il 25 aprile, l’esibizione di uno striscione per la Liberazione ha suscitato polemiche. Il senatore Roberto Cataldi (M5S) ha espresso preoccupazione per l’identificazione della titolare e ha sottolineato l’importanza di proteggere la memoria storica e i valori costituzionali.
L’episodio avvenuto ad Ascoli Piceno il 25 aprile ha sollevato forti polemiche e preoccupazioni sullo stato della democrazia in Italia. La titolare del panificio “L’Assalto ai Forni”, Lorenza Roiati, è stata identificata dalla polizia per aver esposto uno striscione celebrativo della Liberazione, un gesto simbolico che in un paese democratico dovrebbe essere accolto come espressione di libertà e rispetto della memoria storica. La reazione delle autorità ha suscitato interrogativi sulla tutela dei diritti civili e sulla libertà di espressione.
Le parole di Roberto Cataldi
Roberto Cataldi, senatore del Movimento 5 Stelle e figura di spicco nella politica ascolana, ha commentato l’accaduto con toni decisamente allarmati. Attraverso un post sulla sua pagina Facebook, Cataldi ha sottolineato come l’identificazione della titolare del panificio e l’aggressione simbolica contro lo striscione rappresentino un “segnale inquietante per la nostra democrazia”. Secondo il senatore, la memoria storica è un valore fondamentale da preservare e difendere, e non un bersaglio da colpire in nome di un presunto ordine pubblico.
L’importanza del 25 aprile
Cataldi ha anche ribadito l’importanza del 25 aprile come fondamento della convivenza democratica italiana, evidenziando che una società matura dovrebbe proteggere chi esprime liberamente il proprio pensiero, piuttosto che considerarlo un pericolo. L’esponente politico ha lanciato un appello all’unità, affermando che, al di là delle differenze politiche, tutti dovrebbero sentirsi responsabili nel tutelare i valori costituzionali.
Un appello alla coscienza collettiva
Le sue parole richiamano all’attenzione su un tema cruciale: ogni tentativo di intimidire o cancellare la memoria storica può costituire una minaccia silenziosa alla coesione sociale. Cataldi ha invitato a una presa di coscienza collettiva, sottolineando che la libertà non è una concessione, ma un diritto imprescindibile. La situazione di Ascoli Piceno potrebbe essere solo un esempio di un clima più ampio di tensione che investe il paese, segnando la necessità di un dibattito aperto sui valori democratici e sulla memoria condivisa.






