In vista della decisione attesa giovedì prossimo della Corte di Cassazione sul processo Open Arms, il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha espresso un cauto ottimismo, ma anche una certa amarezza riguardo ai tempi della giustizia italiana.
Open Arms, Salvini in attesa della Cassazione: “Male non fare, paura non avere”
Intervenuto in diretta a “4 di Sera” su Rete 4, Salvini ha ricordato il proverbio della nonna, “Male non fare, paura non avere”, sottolineando però che, dati i lunghi tempi della giustizia italiana, questo detto non si applica sempre. Il leader della Lega ha spiegato di sentirsi tranquillo ma non preoccupato, pur manifestando una certa irritazione per il fatto di essere impegnato da quasi cinque anni in un procedimento giudiziario. Il processo riguarda l’accusa di sequestro di persona, dalla quale Salvini era stato assolto in primo grado, per le azioni compiute da ministro dell’Interno nel tentativo di fermare gli sbarchi.
Il verdetto della Cassazione rappresenterà il capitolo finale di questo iter, con due possibili esiti: la conferma dell’assoluzione, che sancirebbe la legittimità del suo operato, oppure l’annullamento con rinvio, che riaprirebbe il processo e potrebbe esporlo a una condanna fino a sei anni di carcere. “Pensa che segnale darebbe l’Italia a tutti i trafficanti e scafisti”, ha concluso il ministro, sottolineando la rilevanza politica della sentenza.
Il ruolo della Corte di Cassazione e il contesto giudiziario
La Corte Suprema di Cassazione, con sede a Roma presso il Palazzo di Giustizia, è il giudice di legittimità di ultima istanza nel sistema giudiziario italiano. La sua funzione è quella di garantire l’uniforme interpretazione della legge su tutto il territorio nazionale, esaminando esclusivamente questioni di diritto e non di merito. La sua sentenza sul caso Open Arms sarà vincolante e rappresenterà il giudizio definitivo sulla vicenda.
Presieduta dal Primo Presidente Pasquale D’Ascola dal settembre 2025, la Corte ha il compito di assicurare che le norme giuridiche siano correttamente applicate nei vari gradi di giudizio. Nel caso di Salvini, la decisione attesa giovedì avrà un impatto significativo non solo sulla sua carriera politica, ma anche sul dibattito pubblico riguardo alla gestione dei flussi migratori e alla responsabilità politica negli anni passati.




