Roma, 14 novembre 2025 – Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha rilanciato oggi un appello all’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) affinché accetti un confronto televisivo sul referendum in programma sulla riforma della giustizia. Nordio ha sottolineato che l’ANM rappresenta il primo interlocutore istituzionale per un dibattito pubblico sull’argomento, avvertendo che, in caso di un rifiuto formale, ne trarrà le conseguenze.
Nordio: “Referendum non sia un confronto politico”
Intervenuto a Pordenone durante un incontro pubblico organizzato da Fratelli d’Italia, Nordio ha espresso il suo auspicio che il dibattito sul referendum resti esclusivamente tecnico, giuridico e costituzionale. Il ministro ha esplicitamente escluso che la consultazione popolare debba trasformarsi in un confronto politico o in un referendum sul governo, citando l’esperienza del referendum Renzi come esempio da non ripetere.
Nordio, che è ex magistrato e ancora oggi si definisce tale, ha spiegato come la sua proposta di riforma preveda la creazione di un’Alta Corte disciplinare svincolata dalle correnti interne della magistratura. Attualmente, infatti, i giudici disciplinari sono eletti all’interno di correnti che incidono sulle nomine e sulle carriere, una situazione che, secondo il guardasigilli, compromette anche l’apparenza di imparzialità della magistratura. La nuova corte utilizzerebbe un sistema di sorteggio per scegliere i componenti, rendendoli così più liberi da vincoli elettorali e correntizi.
Per approfondire: Referendum sulla giustizia: i capigruppo Pd-M5s-Avs depositano le firme






