Roma, 17 settembre 2025 – Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha parlato oggi a Montecitorio riguardo al caso che coinvolge la capo di gabinetto Giusi Bartolozzi e la vicenda Almasri, evidenziando un chiaro collegamento tra le azioni di Bartolozzi e quelle del ministro stesso.
Caso Almasri, Nordio: “Nesso teleologico evidente tra le azioni della capo gabinetto e del ministro”
Intervistato in Transatlantico, Nordio ha dichiarato che nel testo del Tribunale dei ministri emerge un “nesso teleologico“, ovvero un legame diretto tra il comportamento attribuito a Giusi Bartolozzi e le azioni del ministro della Giustizia. Tale nesso si configura nel momento in cui un reato viene compiuto al fine di occultarne un altro. “La connessione è evidente“, ha sottolineato Nordio rispondendo a chi gli chiedeva se fosse corretto sollevare un conflitto di attribuzione tra la Camera e l’autorità giudiziaria per la mancata trasmissione degli atti relativi a Bartolozzi.
Questa presa di posizione arriva nel contesto di un’indagine aperta a seguito di un esposto presentato contro Nordio e altri membri del governo per il rilascio di Usāma Almasri (al-Maṣrī) Nağīm, ex dirigente di una milizia libica arrestata in Italia su mandato della Corte penale internazionale per crimini di guerra. Il ministro stesso è iscritto nel registro degli indagati per favoreggiamento personale aggravato e rifiuto di atti d’ufficio aggravato; il Tribunale dei Ministri ha richiesto l’autorizzazione a procedere alla Camera per i reati contestati.
La figura di Giusi Bartolozzi e il suo ruolo nel Ministero
Giusi Bartolozzi, magistrata e politica, è capo di gabinetto del ministero della Giustizia dal 19 marzo 2024. Precedentemente deputata, ha avuto un percorso professionale tra i tribunali di Gela, Palermo e la Corte d’appello di Roma, oltre a essere magistrato tributario. Bartolozzi è divenuta una figura di rilievo all’interno del Ministero, guadagnandosi la fiducia di Nordio e assumendo un ruolo di primo piano nella gestione delle attività ministeriali, anche in situazioni delicate.
Recentemente, la procura di Roma ha aperto un’indagine nei suoi confronti per falsa testimonianza nell’ambito dell’inchiesta sul rilascio di Almasri, accusandola di aver fornito informazioni infondate durante gli interrogatori. Questo caso ha acceso i riflettori sulle dinamiche interne al Ministero e sulle responsabilità degli alti funzionari coinvolti.
In questo scenario complesso, le dichiarazioni di Nordio confermano la volontà del governo di chiarire le responsabilità e di affrontare le questioni giudiziarie con trasparenza, mantenendo il focus sull’indipendenza della magistratura e sul rispetto delle istituzioni.






