Sono trascorsi 36 anni da quella storica sera in cui cadde il Muro di Berlino, simbolo della Guerra Fredda e della divisione dell’Europa. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha voluto ricordare questo anniversario sottolineando il valore universale della libertà e della democrazia, temi ancora oggi di grande attualità.
Le parole di Giorgia Meloni nell’anniversario della caduta del Muro di Berlino
La data del 9 novembre è stata scelta dall’Italia per celebrare il Giorno della Libertà, istituito con la legge n. 61 del 15 aprile 2005, proprio in memoria della caduta del muro di Berlino. In un messaggio pubblicato sul suo profilo X, la premier ha ricordato come quel giorno non rappresenti solo l’abbattimento di un muro fisico, ma anche la caduta delle ideologie totalitarie che per decenni hanno diviso l’Europa. Meloni ha evidenziato che “ricordiamo chi ha sofferto, chi ha sperato, chi ha avuto il coraggio di credere che il mondo potesse cambiare”, rinnovando “quella stessa speranza e voglia di libertà”. La presidente ha inoltre ribadito il proprio impegno a difendere i valori democratici contro ogni forma di totalitarismo.
Anche altri esponenti del governo hanno voluto sottolineare il significato profondo di questa ricorrenza. Il vicepresidente e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha definito la caduta del muro come un “simbolo di democrazia contro il comunismo e le oppressioni dei diritti”. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha invece richiamato l’importanza di difendere sempre la libertà, valore fondamentale per le società libere. Tra le voci del centrosinistra, l’ex premier Matteo Renzi ha citato Papa Giovanni Paolo II, sottolineando come la caduta del muro sia stata il crollo di un’ideologia oppressiva che non poteva durare a lungo.
Il contesto storico della caduta del muro
Costruito nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961 dalla Germania Est per fermare l’esodo verso l’Ovest, il Muro di Berlino ha diviso la città per 28 anni, causando la morte di oltre 150 persone durante i tentativi di fuga. Nel 1989, una serie di proteste e dimissioni nel governo della DDR portarono a un cambiamento radicale. Il 9 novembre, durante una conferenza stampa, il ministro della Propaganda Egon Günter Schabowski annunciò inaspettatamente che i cittadini dell’Est potevano attraversare liberamente il confine. Decine di migliaia di berlinesi dell’Est si riversarono ai varchi, e le guardie di frontiera, sorprese dall’entità della folla, aprirono i passaggi. L’atmosfera festosa e l’accoglienza calorosa dei cittadini dell’Ovest segnarono l’inizio della fine della divisione.
La memoria e il valore simbolico del Muro oggi
La caduta del Muro non ha significato solo la riunificazione della Germania, avvenuta ufficialmente il 3 ottobre 1990, ma anche la fine della cortina di ferro e la svolta verso un’Europa democratica e unita. Oggi rimangono pochi tratti del muro, conservati come monumenti e gallerie d’arte all’aperto, quali la celebre East Side Gallery, che testimoniano la voglia di libertà e di unità di un popolo diviso per troppo tempo.
Le celebrazioni del 9 novembre rappresentano ogni anno un momento di riflessione sui valori della libertà, della democrazia e della pace, temi ribaditi con forza anche dalle parole di Giorgia Meloni e dagli altri leader politici italiani. L’anniversario invita a non dimenticare il passato e a vigilare affinché ideologie oppressive e totalitarismi non tornino a minacciare la convivenza civile.






