Roma, 23 settembre 2025 – Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, torna a denunciare con forza l’emergenza sicurezza sul lavoro in Italia, sottolineando che le morti bianche sono il risultato di una serie di problematiche strutturali come la precarizzazione, il lavoro nero e la mancanza di controlli adeguati.
Precarietà e carenza di controlli, la radice delle morti sul lavoro
Intervenuto a “Fuori Tg” su Rai3, Landini ha rimarcato come il Governo attuale non voglia affrontare seriamente il tema delle morti sul lavoro, definendo la situazione una vera e propria strage silenziosa. “Il Governo non vuole affrontare il tema dei morti sul lavoro. Siamo di fronte a una strage e non si può ad ogni morte far sempre la parte di quelli che ne sono sorpresi”, ha detto il leader sindacale.
Secondo Landini, le norme che hanno liberalizzato il lavoro precario e permesso la diffusione del subappalto hanno aggravato la situazione. “Se la sicurezza sul lavoro viene vissuta come un costo e non come un investimento, la strage continuerà“, ha ammonito. Il segretario Cgil ha inoltre richiesto che chi non rispetta le regole sulla sicurezza venga escluso dal mercato del lavoro, per tutelare la vita dei lavoratori.
Vittime senza risarcimenti e il nodo della prescrizione
Landini ha anche evidenziato un altro problema grave: le vittime degli incidenti sul lavoro e i loro familiari rischiano spesso di non ricevere alcun risarcimento, poiché i procedimenti giudiziari si concludono con la prescrizione dei reati a causa della lentezza dei processi. Questa situazione, ha spiegato, contribuisce a mantenere un clima di impunità che favorisce il ripetersi degli incidenti mortali.
Il segretario generale della Cgil non si limita a denunciare ma si fa portavoce di una mobilitazione più ampia. Infatti, in vista dello sciopero generale del 29 novembre, Landini ha rilanciato l’appello a una “rivolta sociale” contro le politiche del Governo che, a suo dire, aumentano la povertà e non negoziano con le rappresentanze dei lavoratori.
Le parole di Landini si inseriscono nel quadro di una crescente tensione tra sindacato e Governo, con la Cgil che continua a chiamare l’attenzione sulla necessità di investire in sicurezza e di riformare le norme che regolano il lavoro precario e gli appalti, per fermare finalmente la strage silenziosa dei lavoratori italiani.





