Roma, 10 ottobre 2025 – Il Ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha autorizzato la ripresa della missione italiana al valico di Rafah, punto strategico di passaggio tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, dopo una valutazione positiva delle condizioni di sicurezza da parte del Comando Operativo di Vertice Interforze e in coordinamento con la Farnesina. La decisione, comunicata ufficialmente oggi, segue consultazioni con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Crosetto, Rafah: riapertura e missione italiana
Il valico di Rafah, chiuso nel maggio 2025 a seguito dell’occupazione israeliana e del rifiuto egiziano di gestirlo congiuntamente ai militari israeliani, riaprirà il 14 ottobre 2025 in conformità con l’accordo noto come “accordo Trump”, che prevede un’alternanza tra il transito in uscita verso l’Egitto e in entrata verso Gaza. Nel contesto di questa riapertura, circa 600 autoarticolati carichi di aiuti umanitari entreranno ogni giorno nella Striscia, provenienti da altri valichi alternativi.
La missione italiana, come annunciato dal ministro Guido Crosetto, si inserisce nell’ambito della European Union Border Assistance Mission (Eubam), che vede la partecipazione di personale dei Carabinieri a supporto dell’Autorità nazionale palestinese, con il compito di monitorare e assistere il personale di frontiera palestinese in uniforme. L’Italia ha avuto un ruolo cruciale nella riattivazione della missione, con un contingente di carabinieri integrato nella Forza di Gendarmeria Europea (Eurogendfor), coordinato dal Comando Operativo di Vertice Interforze della Difesa.
Passaggio di persone e rilascio ostaggi
A differenza delle precedenti restrizioni, il passaggio di personale attraverso il valico di Rafah non sarà più limitato ai soli casi clinici gravi, ma sarà esteso a chiunque desideri attraversarlo, previo accordo con Israele ed Egitto. Inoltre, domenica 12 ottobre inizieranno le operazioni di rilascio degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, un passo fondamentale nel quadro delle trattative di tregua mediate da Egitto, Qatar e Stati Uniti.
Il valico rappresenta inoltre l’unico punto di accesso vitale per gli aiuti umanitari verso Gaza, città di 171.899 abitanti che ha vissuto il conflitto e le restrizioni con grande sofferenza. Al valico di Rafah sono attivi osservatori europei e palestinesi, in un contesto delicato che mira a garantire la sicurezza e la gestione ordinata del flusso di persone e merci.
Il Ministro Crosetto ha sottolineato come gli israeliani stiano lavorando al ripristino in tempi rapidi della funzionalità logistica dell’infrastruttura, garantendo così un’efficace operatività della missione e un importante contributo umanitario e diplomatico italiano nella regione.






