FIRENZE, 30 aprile – L’Aduc ha presentato un’esposto-denuncia contro il Ministero della Pubblica Istruzione per aver imposto un minuto di silenzio in commemorazione di Papa Francesco. Secondo il presidente Vincenzo Donvito Maxia, la condotta ministeriale integra presunti reati di abuso di ufficio, violenza privata e discriminazione religiosa. L’associazione invita studenti e genitori a presentare esposti presso le caserme dei Carabinieri
L’imposizione di un minuto di silenzio nelle scuole italiane in memoria di Papa Francesco ha scatenato una polemica che coinvolge l’associazione Aduc e il ministero della Pubblica istruzione e del merito. La denuncia presentata dall’associazione, guidata da Vincenzo Donvito Maxia, accusa il ministero di aver violato i diritti degli studenti, imponendo una commemorazione che potrebbe configurare reati come abuso d’ufficio e violenza privata. La questione solleva interrogativi cruciali sulla laicità del sistema educativo italiano e sul rispetto delle diversità culturali e religiose.
La denuncia dell’associazione Aduc
Secondo quanto riportato da Aduc, il ministero avrebbe costretto gli studenti a partecipare a questa commemorazione, ignorando le richieste di esenzione. Tale imposizione è particolarmente controversa, considerando che nel sistema scolastico italiano esiste già la possibilità di esenzione dalle lezioni di religione cattolica. È importante ricordare che, dal 1984, la religione cattolica non ha più lo status di religione di Stato, il che rende la situazione ancora più delicata. La denuncia è stata formalizzata presso la Procura della Repubblica di Roma, che dovrà valutare la gravità delle accuse e le eventuali violazioni.
Appello alla difesa della laicità
Maxia ha lanciato un appello a studenti e genitori, esortandoli a difendere i principi di laicità sanciti dalla Costituzione italiana, in particolare l’articolo 19, che garantisce la libertà di religione. L’associazione invita chiunque si sia sentito costretto a partecipare a questa iniziativa a presentare un esposto presso la locale caserma dei carabinieri, suggerendo di informare Aduc riguardo a tale azione.






