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Mercosur, l’Ue si divide: la Francia si oppone, l’Italia chiede le condizioni

Al vertice Ue, il negoziato sul trattato di libero scambio con il Mercosur divide i Paesi membri: ecco tutte le posizioni

by Federico Liberi
18 Dicembre 2025
L'Ue si divide sul Mercosur

L'Ue si divide sul Mercosur | Pixabay @PeskyMonkey - alanews

Il vertice dell’Unione Europea riaccende il dibattito sull’accordo commerciale con il Mercosur, un tema che continua a far emergere divisioni profonde tra gli Stati membri. Mentre la Francia si oppone fermamente alla firma dell’intesa, altri Paesi come Italia, Spagna e Germania ne sottolineano l’importanza strategica e economica, manifestando però la necessità di tutelare l’agricoltura europea.

Mercosur, la Francia di Macron si oppone: coerenza e tutela dell’agricoltura

Il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso chiaramente il suo dissenso rispetto all’accordo con il Mercosur, sottolineando che “il conto non torna e questo accordo non può essere firmato”. All’arrivo al summit Ue, Macron ha evidenziato la necessità di mantenere la coerenza di un’Europa che protegge la sua agricoltura e i suoi produttori: “Siamo per il commercio, la Francia è una grande potenza agricola e agroalimentare che esporta, ma non possiamo accettare di sacrificare la coerenza della nostra agricoltura, la nostra alimentazione e la sicurezza alimentare dei nostri compatrioti su accordi che non sono ancora finalizzati”.

Il presidente francese ha chiesto l’introduzione di clausole di salvaguardia, di un freno d’emergenza e di misure di reciprocità per garantire che gli standard europei siano rispettati e per evitare effetti negativi sulle filiere agricole nazionali. Queste richieste rispecchiano le preoccupazioni sollevate anche dagli agricoltori europei, che in queste ore stanno protestando a Bruxelles con migliaia di trattori, guidati dal Copa-Cogeca, contro l’accordo Mercosur e il prossimo bilancio pluriennale Ue.

Italia e Spagna: sostegno condizionato e rilievo geopolitico

Dal canto suo, l’Italia, rappresentata dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha adottato una posizione aperta ma cauta. Tajani ha dichiarato che il nostro Paese non è mai stato chiuso ad ascoltare le richieste di tutti, ma evidenzia che alcune problematiche nel settore agricolo devono ancora essere risolte. “Una volta risolti, l’Italia è pronta a sostenere il Mercosur, che in linea di massima è una scelta condivisa al 100%”, ha affermato, ribadendo la necessità di affrontare i nodi agricoli prima di procedere alla firma definitiva.

Il ministro dell’Agricoltura italiano Francesco Lollobrigida ha confermato l’impegno del governo nel dialogo con la Commissione Ue per tutelare il Made in Italy e le eccellenze agroalimentari, sottolineando la richiesta di un freno a mano per ripristinare le tariffe in caso di crisi settoriali e la necessità di una piena reciprocità nelle norme sanitarie e ambientali. In un incontro al Ministero delle Politiche Agricole con il commissario Ue al Commercio Maros Šefcovic, è stato ribadito che la collaborazione tra Italia e Ue è forte e volta a ottenere le migliori condizioni possibili, anche in vista della risoluzione dei dazi statunitensi giudicati “inaccettabili”, come quelli al 107% sulla pasta italiana.

Anche la Spagna, con il premier Pedro Sánchez, si è schierata a favore dell’accordo, definendolo un passaggio cruciale per rafforzare il ruolo geoeconomico e geopolitico dell’Europa. Sánchez ha sottolineato che l’Unione deve puntare con decisione sull’apertura commerciale, soprattutto con regioni culturalmente ed economicamente vicine come il Mercosur. Ha inoltre messo in guardia dal rischio di un fallimento politico europeo qualora l’accordo non venisse ratificato, ricordando che il dossier è pronto per la firma, auspicata per il vertice in Sud America.

Le altre posizioni e le proteste degli agricoltori

Dal summit è arrivato anche il sostegno della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha definito l’intesa Mercosur di “enorme importanza”, sottolineando il ruolo centrale di questo accordo nella strategia commerciale europea.

Dall’altra parte, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha posto l’accento sulla necessità di una decisione urgente per mantenere la credibilità dell’Ue nella politica commerciale globale, ricordando che si tratta di una negoziazione in corso da 25 anni e che ora è il momento di firmare.

Intanto, a Bruxelles, migliaia di agricoltori provenienti da tutti i 27 Paesi Ue, con oltre mille trattori, hanno manifestato contro l’accordo e il bilancio pluriennale 2028-2034, preoccupati per le conseguenze sulle produzioni agricole europee. La protesta è stata organizzata dal Copa-Cogeca e ha visto la partecipazione massiccia delle associazioni agricole italiane come Confagricoltura, Coldiretti e Cia-Agricoltori.

Mercosur: un accordo strategico ma controverso

Il trattato Mercosur, che coinvolge Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay e Bolivia, è un accordo di libero scambio che punta a creare una delle più grandi zone di libero commercio al mondo, eliminando la maggior parte dei dazi doganali. Tuttavia, l’intesa è al centro di forti tensioni, soprattutto per il timore di una concorrenza sleale nel settore agricolo europeo, dove gli standard di produzione e le normative ambientali e sociali sono molto più rigidi rispetto a quelli dei Paesi sudamericani.

Se da un lato l’industria manifatturiera e settori come automotive, farmaceutica, macchinari, vino e formaggi vedrebbero benefici dall’accordo, dall’altro l’industria della carne bovina e del pollame potrebbe risentirne negativamente. Nonostante ciò, l’impatto complessivo sul mercato europeo appare limitato a causa delle quote restrittive sulle importazioni di carne bovina (99mila tonnellate, pari all’1,2% del consumo europeo).

La Francia è il principale ostacolo, insieme a Polonia, Austria e Paesi Bassi, ma per bloccare formalmente l’accordo servirebbe una minoranza qualificata composta da almeno tre Paesi membri che rappresentino almeno il 35% della popolazione Ue, una soglia ancora lontana dall’essere raggiunta.

L’Unione Europea si trova dunque a un bivio importante: conciliare l’apertura commerciale e il rafforzamento geopolitico con la tutela di settori produttivi sensibili e con le istanze di milioni di cittadini e operatori economici che chiedono garanzie e protezioni. La partita sul Mercosur continua e sarà uno dei temi più caldi nel prossimo futuro delle relazioni europee e mondiali.

Tags: MercosurUltim'oraUnione europea

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