Roma, 13 agosto 2025 – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha preso parte oggi a una importante telefonata con il presidente degli Usa, Donald Trump, e i leader di Ucraina, Finlandia, Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, dell’Unione Europea e della NATO. L’incontro, che si è svolto in vista del vertice tra Trump e il presidente russo Vladimir Putin in programma il 15 agosto in Alaska, si inserisce in un contesto di crescente cooperazione internazionale per favorire una soluzione pacifica al conflitto in Ucraina.
Meloni, coordinamento e unità tra i leader occidentali
La chiamata è stata preceduta da un coordinamento tra i capi di Stato europei e seguita da una riunione della Coalizione dei volenterosi, che ha visto la partecipazione del vicepresidente americano J.D. Vance. Secondo una nota di Palazzo Chigi, Meloni ha espresso il proprio apprezzamento per gli sforzi profusi da Trump, sottolineando l’importanza di mantenere un dialogo costante con gli Usa per fermare la guerra e garantire la sovranità e la sicurezza dell’Ucraina. Inoltre, la premier ha ringraziato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per la serietà dimostrata nel perseguire una soluzione diplomatica.
Nel corso della discussione è emersa una forte identità di intenti tra i partecipanti: una pace giusta e duratura dovrà necessariamente passare attraverso un cessate il fuoco, il continuo sostegno all’Ucraina, il mantenimento della pressione sulla Russia mediante sanzioni e l’adozione di garanzie di sicurezza credibili ancorate al contesto euroatlantico. La presidente Meloni ha inoltre evidenziato la capacità di dialogo dimostrata dall’Occidente, rimarcando tuttavia come ora sia fondamentale attendere le mosse di Mosca, che finora non ha compiuto passi significativi verso la distensione.
Giorgia Meloni ha riconosciuto l’unità di intenti tra i leader europei e il Presidente degli Usa. Ha voluto sottolineare la capacità di dialogo dell’Occidente, dicendosi curiosa di sapere quale possano essere le decisioni e gli intenti di Mosca.
Meloni: “I soccorsi non bastano, serve prevenire le cause”
La tragica vicenda del naufragio di migranti avvenuta oggi nelle acque di Lampedusa torna a porre l’attenzione sulle difficoltà che persistono nel gestire i flussi migratori nel Mediterraneo. Nonostante l’esistenza di un dispositivo internazionale di soccorso attivo e pronto all’intervento, la tragedia dimostra che le operazioni di salvataggio non sono sufficienti a prevenire simili drammi, come sottolineato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
In una nota diffusa oggi, Meloni ha così espresso il proprio sgomento per l’accaduto, richiamando l’attenzione sull’inefficacia delle sole operazioni di soccorso: “Il dispositivo internazionale pronto e operativo ci avverte che il doveroso intervento di soccorso non è una misura sufficiente e, soprattutto, non risolve le cause del drammatico problema”. La premier ha ribadito la necessità di prevenire le partenze irregolari e di gestire in modo più efficace i flussi migratori, come unico modo sostenibile per contrastare il fenomeno.
Condanna ai trafficanti e impegno contro i viaggi irregolari
Meloni ha inoltre evidenziato il cinismo e l’inumano sfruttamento operato dai trafficanti di esseri umani, responsabili dell’organizzazione di viaggi pericolosi e spesso letali. “Quando si consuma una tragedia come quella di oggi, con la morte di decine di persone nelle acque del Mediterraneo, sorge in tutti noi un forte sentimento di sgomento e compassione”, ha dichiarato la presidente del Consiglio, che ha espresso “profondo cordoglio per le vittime” e “pietà per quanti hanno perso la vita”. L’impegno del governo resta quindi fermo nel contrastare questi trafficanti senza scrupoli, puntando a misure di prevenzione e controllo più incisive.






