Roma, 23 giugno 2025 – Nel corso delle comunicazioni alla Camera in vista del prossimo Consiglio europeo, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha delineato le priorità dell’Italia in ambito internazionale, con un focus particolare sulla crisi in Medio Oriente e sulle tensioni riguardanti l’Iran.
Meloni evidenzia l’importanza del cessate il fuoco a Gaza
La premier Meloni ha ribadito che la priorità per l’Italia resta il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, dove la situazione umanitaria continua a essere drammatica. Ha sottolineato che la reazione di Israele, pur legittima a fronte di attacchi insensati, ha assunto forme “drammatiche e inaccettabili”. Il Governo italiano è impegnato a stanziare ulteriori aiuti per la popolazione di Gaza, duramente colpita da un conflitto che ha causato perdite umane tali da ridurre la speranza di vita nella Striscia di oltre 30 anni nel periodo tra ottobre 2023 e settembre 2024, secondo recenti studi. Meloni ha espresso vicinanza agli operatori umanitari, medici e paramedici che operano in condizioni estremamente difficili e ha assicurato il sostegno e la protezione per questi ultimi.
La presidente del Consiglio ha inoltre evidenziato la necessità di un “processo politico che conduca alla soluzione dei due Stati in Medio Oriente”, con scelte coraggiose da parte di Israele e garanzie di sicurezza reali, accompagnate da una piena normalizzazione delle relazioni tra Israele e il mondo arabo.
Meloni: “Pericoloso che l’Iran abbia armi nucleari”
Sul fronte iraniano, Meloni ha richiamato l’attenzione sulla pericolosità che l’Iran si doti di armi nucleari, auspicando invece che il Paese colga “l’opportunità di siglare un accordo” con Washington per un programma civile sul nucleare, garantendo l’assenza di obiettivi militari. Nel contesto delle tensioni regionali, è allo studio la possibile temporanea ricollocazione dell’ambasciata italiana da Teheran all’Oman, misura che testimonia l’attenzione posta sulla stabilità e sicurezza della regione.
Impegni internazionali e dialogo politico interno
Meloni ha sottolineato l’importanza di un’azione diplomatica coesa a livello internazionale, in particolare con gli altri leader coinvolti nel Medio Oriente, per favorire un esito negoziale condiviso. Il ministro Antonio Tajani ha già avviato contatti con il segretario di Stato americano Antony J. Blinken per ribadire la posizione italiana al vertice europeo.
Sul piano interno, la presidente del Consiglio ha rimarcato la necessità di mantenere un dialogo aperto tra Governo, Parlamento e opposizione, soprattutto in una fase così delicata, per garantire la sicurezza nazionale e la coesione politica necessaria a fronteggiare le sfide globali.
Meloni ha poi ricordato come l’Italia stia curando con attenzione gli approvvigionamenti energetici in un contesto internazionale complesso, garantendo la stabilità e l’autonomia del Paese.
Meloni: “Più investimenti nella Difesa senza togliere risorse agli italiani”
Meloni ha ribadito l’impegno dell’Italia in materia di spesa militare e sicurezza, sottolineando la coerenza del percorso intrapreso con le priorità del governo. “Tenuto conto che siamo già al 2% del PIL per le spese nella difesa, un aumento dell’1,5% in dieci anni non è lontano dall’impegno assunto dall’esecutivo nel 2014”, ha spiegato la premier.
Meloni ha precisato che l’Italia ha ottenuto un margine di autonomia importante nel definire le strategie da adottare. “Abbiamo ottenuto che siano gli Stati membri a decidere quali siano le minacce da affrontare e quali strumenti utilizzare. Questo ci consente di procedere lungo un percorso compatibile con le nostre priorità, senza distrarre risorse da ciò che il governo considera centrale per gli italiani”.
Rivendicando la necessità di un rafforzamento del comparto difensivo nazionale, la presidente del Consiglio ha aggiunto: “Senza difesa non c’è sicurezza, senza sicurezza non c’è libertà. E aggiungo: neanche benessere e prosperità”.
Nel suo intervento, la presidente del Consiglio ha inoltre fatto riferimento alla proposta aggiornata della Nato, che prevede per tutti i Paesi membri un impegno del 3,5% per la Difesa e dell’1,5% per la Sicurezza. “Si tratta di impegni importanti – ha affermato – che l’Italia rispetterà. Non lasceremo il nostro Paese esposto, debole e incapace di difendersi”.
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