Bruxelles, 10 dicembre 2025 – In un intervento alla Conferenza dell’Alleanza Globale contro il traffico di migranti, la presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha sottolineato come il protocollo Albania stia diventando una prassi consolidata a livello europeo per la gestione delle richieste di asilo e dei rimpatri, anche al di fuori dell’Unione Europea ma sotto giurisdizione europea.
Giorgia Meloni e il protocollo Albania come modello europeo
Giorgia Meloni ha ricordato che l’Italia ha lavorato all’ideazione di soluzioni innovative, come appunto il protocollo Albania, che hanno ottenuto un crescente consenso tra gli Stati membri. Il modello, nato per affrontare i flussi migratori irregolari, è stato parte integrante del percorso europeo, acquisendo un ruolo centrale nel dibattito al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa a Strasburgo. La proposta è stata formalmente riconosciuta in una dichiarazione politica promossa dall’Italia e dalla Danimarca, firmata da 27 Paesi, ovvero più della metà degli Stati membri dell’organizzazione.
La premier ha inoltre fatto riferimento al recente accordo raggiunto al Consiglio UE Affari Interni sul nuovo regolamento rimpatri, che integra queste pratiche innovative.

La strategia europea per il continente africano
Nel suo videomessaggio, Giorgia Meloni ha evidenziato come il piano Mattei per l’Africa, inizialmente un’iniziativa italiana, si stia trasformando in una strategia di respiro europeo e internazionale. Tale strategia si basa su sinergie strutturali a vari livelli, mirando a una gestione condivisa e coordinata della cooperazione e delle migrazioni con i Paesi africani.
L’intervento della presidente del Consiglio si inserisce nel contesto più ampio del rafforzamento della normativa europea sui rimpatri e della gestione integrata dei flussi migratori, temi di crescente importanza sia per l’Italia che per l’intera Unione Europea e il Consiglio d’Europa, organismo che si occupa della tutela dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto nei 46 Stati membri.
La leadership italiana, attraverso il protocollo Albania e il piano per l’Africa, sta contribuendo a definire prassi e strategie innovative che stanno diventando un riferimento per l’azione europea nel settore migratorio.
Cooperazione giudiziaria e strumenti innovativi per colpire i trafficanti
Nel corso della Conferenza dell’Alleanza Globale contro il traffico di migranti, la presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ha ribadito l’impegno dell’Italia nel contrasto all’immigrazione irregolare e nel colpire duramente le reti criminali che si arricchiscono sul traffico di esseri umani. Intervenendo in videomessaggio, Meloni ha sottolineato la necessità di un’azione comune e strumenti più incisivi a livello europeo per contrastare efficacemente questo fenomeno.
La premier ha evidenziato come uno degli ambiti in cui l’Europa possa fare la differenza sia la cooperazione giudiziaria e investigativa, fondamentale per colpire i flussi finanziari collegati al traffico di migranti e per interrompere le operazioni degli sfruttatori. Meloni ha espresso il pieno sostegno dell’Italia al rafforzamento del mandato europeo e ha accolto con favore la proposta della Commissione europea di istituire un nuovo regime sanzionatorio contro i trafficanti.
“È essenziale mantenere l’attenzione sui flussi finanziari, ma anche dotarci di nuovi strumenti per colpire al cuore i profitti e le operazioni dei trafficanti“, ha spiegato la presidente del Consiglio, ribadendo la necessità di un impegno comune e determinato nella lotta contro quella che ha definito una “nuova e inaccettabile forma di schiavitù“.

Giorgia Meloni, risultati positivi e impegno per una strategia condivisa
Meloni ha inoltre sottolineato il drastico calo dei flussi migratori irregolari verso l’Europa e la significativa diminuzione dei decessi nel Mediterraneo, elementi che dimostrano l’efficacia della cooperazione internazionale e delle politiche messe in campo finora. Ha fatto riferimento anche ai progetti di formazione e alle iniziative di migrazione legale come strumenti fondamentali per fornire alternative concrete al traffico di esseri umani.
La leader italiana ha ribadito la necessità di un’azione condivisa a livello europeo e internazionale, evidenziando come la difesa della dignità umana sia il principio guida di tutte le iniziative contro il traffico di migranti. L’Italia si conferma quindi in prima linea nel sostenere le proposte della Commissione europea, che includono l’aggiornamento della legislazione vigente e il rafforzamento del ruolo di agenzie come Europol nel coordinamento delle attività di contrasto.
Queste dichiarazioni di Meloni si inseriscono in un quadro più ampio di iniziative europee volte a potenziare la lotta contro il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e la criminalità organizzata, con un focus particolare sulla prevenzione dei profitti illeciti e sulla cooperazione internazionale.




