Durante un comizio al Palapartenope di Napoli, Giorgia Meloni ha respinto con decisione l’idea di introdurre una patrimoniale, definendola una proposta superata e appartenente alla tradizione della sinistra. La presidente del Consiglio ha chiarito che un’imposta di questo tipo non rientrerà mai nelle politiche del suo governo, ribadendo che l’esecutivo non intende colpire chi ha redditi ordinari. Ha criticato infatti la narrazione secondo cui chi guadagna 2.500 euro mensili sarebbe da considerare un privilegiato, ricordando che l’esecutivo ha chiesto contributi economici consistenti a banche e compagnie assicurative.
L’allusione alla polemica sul gozzo di Roberto Fico
Nel suo intervento, la premier ha più volte fatto riferimento al sostegno fornito dalla manovra ai ceti medi, citando implicitamente il caso del gozzo appartenente a Roberto Fico, al centro di una recente controversia politica. Pur senza nominarlo direttamente, Meloni ha spiegato che l’obiettivo delle misure economiche è aiutare chi non dispone di beni considerati di lusso, come un’imbarcazione da ormeggiare in aree normalmente non accessibili ai cittadini comuni. Le sue parole sono state accolte da lunghi applausi da parte del pubblico.
Meloni: “La manovra non favorisce le fasce più abbienti”
Dal palco napoletano, Meloni ha voluto evidenziare che la legge di bilancio non favorisce le fasce più abbienti, come sostenuto dall’opposizione. Ha ricordato che, grazie ai provvedimenti precedenti – dalla riduzione del cuneo fiscale alla revisione delle prime due aliquote Irpef – sono stati destinati circa 18 miliardi di euro l’anno a lavoratori con redditi fino a 35 mila euro. Con la nuova manovra, ha aggiunto, arriva anche un ulteriore intervento sugli scaglioni compresi tra 28 e 50 mila euro. Per questo giudica “fantasiosa” l’idea che le misure vadano a beneficio dei ricchi, sostenendo che chi percepisce 2.500 euro al mese, soprattutto se alle prese con mutui e carichi familiari, non possa essere considerato un privilegiato.
Meloni: “L’esecutivo terminerà la legislatura a prescindere dal risultato del referendum”
Un altro tema centrale del comizio è stato il prossimo referendum sulla riforma della giustizia. Meloni ha invitato gli elettori a esprimersi valutando il contenuto della riforma e non con l’intenzione di sostenere o punire il governo. Ha inoltre assicurato che l’esecutivo resterà in carica fino al termine naturale della legislatura, indipendentemente dall’esito del voto. Secondo la premier, chi ritiene che il sistema giudiziario italiano abbia margini di miglioramento dovrebbe votare a favore della riforma, mente chi lo giudica già pienamente efficiente può scegliere il “no”.
Campania, la sfida elettorale e il messaggio agli indecisi
Meloni ha poi affrontato il tema delle prossime Regionali in Campania, sostenendo che l’esito non sia affatto scritto e invitando la platea a mobilitarsi. Ha ricordato come il suo partito abbia più volte ribaltato pronostici considerati scontati, sottolineando la crescita e la stabilità garantite dal governo nel panorama europeo. La premier ha citato anche il riconoscimento arrivato da importanti testate internazionali, affermando che l’Italia è tornata a essere un Paese affidabile agli occhi degli alleati. Ha concluso il discorso affermando che la solidità politica costruita in questi anni è stata la base per tutelare le reali esigenze dei cittadini.
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