Roma, 12 novembre 2025 – Importanti novità legislative si profilano nel panorama giuridico italiano in materia di violenza sessuale, con l’introduzione del principio del “consenso libero e attuale” nel testo dell’articolo 609-bis del codice penale. Questo significativo aggiornamento è stato approvato all’unanimità dalla commissione Giustizia della Camera, grazie a un emendamento bipartisan promosso da Michela Di Biase del Partito Democratico e Carolina Varchi di Fratelli d’Italia, frutto di un’intensa trattativa che ha coinvolto in prima persona le leader di partito, Elly Schlein e la premier Giorgia Meloni.
La nuova formulazione del reato di violenza sessuale
Il cuore della riforma è la definizione precisa di violenza sessuale attraverso la mancanza di consenso libero e attuale. Il testo stabilisce che “chiunque compie o fa compiere atti sessuali a un’altra persona senza il consenso libero e attuale di quest’ultima è punito con la reclusione da sei a dodici anni“. La stessa pena si applica a chi utilizza violenza, minaccia, abuso di autorità o sfrutta condizioni di particolare vulnerabilità fisica o psichica della vittima. Inoltre, il provvedimento prevede un’attenuazione della pena nei casi di minore gravità, ridotta fino a due terzi.
Questa modifica rappresenta un passo avanti nel riconoscimento giuridico dell’importanza del consenso, ponendo l’accento sull’autodeterminazione della persona offesa e allineandosi ai più recenti standard internazionali in materia di diritti umani.

Il ruolo di Michela Di Biase e Carolina Varchi nella mediazione politica
L’emendamento è frutto del lavoro congiunto delle due deputate, entrambe protagoniste attive nella XIX legislatura. Michela Di Biase, storica esponente del PD e segretaria della II Commissione Giustizia, vanta un background significativo in iniziative di parità di genere e diritti civili, mentre Carolina Varchi, avvocata penalista e segretaria di presidenza della Camera per Fratelli d’Italia, ha maturato esperienza in ambito legislativo e amministrativo, anche come vicesindaca di Palermo. La loro collaborazione sul tema della violenza sessuale ha dimostrato come il dialogo tra forze politiche diverse possa portare a risultati condivisi su temi sensibili.
Il confronto tra Meloni e Schlein e il contesto politico attuale
Il dialogo tra la presidente del Consiglio e la leader dell’opposizione rimane centrale nell’attuale panorama politico italiano. Dopo le recenti elezioni europee, entrambe hanno consolidato la propria leadership: Meloni ha rafforzato il posizionamento di Fratelli d’Italia, ampliando l’influenza anche a livello internazionale, mentre Schlein ha consolidato la segreteria del principale partito di sinistra, migliorando i consensi e lavorando per unificare le varie anime progressiste.
Nonostante le differenze ideologiche, il successo condiviso nell’approvazione della riforma sul consenso dimostra la possibilità di un confronto costruttivo, anche in un clima politico spesso segnato da tensioni. Come recentemente osservato da Romano Prodi, la gestione del potere richiede equilibrio e attenzione, soprattutto quando si tratta di diritti fondamentali come quelli sanciti dalla nuova normativa.
L’adozione della norma rappresenta dunque un momento politico e giuridico di rilievo, con un impatto importante sul sistema penale italiano e una forte valenza simbolica nella tutela delle libertà individuali.






