Alla 79esima Assemblea generale delle Nazioni Unite, la premier Giorgia Meloni ha tenuto un discorso di 16 minuti che ha colpito per i toni diretti e senza sconti. In un’aula semivuota a causa del tardo orario, ha accusato la Russia di aver inferto “una ferita profonda al diritto internazionale” con l’aggressione all’Ucraina e ha puntato il dito contro il governo di Benjamin Netanyahu per aver “superato il limite del principio di proporzionalità” nella risposta agli attacchi di Hamas, causando – secondo le sue parole – “stragi di civili e violazioni delle norme umanitarie”.
Meloni ha evidenziato l’inadeguatezza dell’Onu
Meloni ha denunciato l’inadeguatezza dell’attuale architettura delle Nazioni Unite, incapace di garantire pace e dialogo. Ricordando che l’organizzazione nacque nel 1945 per prevenire nuovi conflitti globali, la premier ha evocato l’immagine utilizzata da Papa Francesco di una “terza guerra mondiale combattuta a pezzi”, sottolineando come oggi la forza prevalga troppo spesso sulla diplomazia. La Russia, ha detto, “membro permanente del Consiglio di Sicurezza, ha calpestato l’articolo 2 dello Statuto Onu e non ha alcuna intenzione di sedersi seriamente al tavolo della pace”.
Hamas e la critica a Israele
Dopo aver ribadito la condanna per gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre, Meloni ha affermato che la reazione di Israele ha oltrepassato i confini accettabili del diritto internazionale. Una posizione che, ha spiegato, porterà l’Italia a sostenere in sede europea alcune delle sanzioni proposte contro Tel Aviv. Ha quindi invitato Israele a “uscire dalla trappola di questa guerra”, per rispetto alla propria storia e agli innocenti coinvolti. “La pace non si costruisce con proclami ideologici, ma con soluzioni concrete”, ha aggiunto, definendo “interessanti” le iniziative discusse in queste ore dal presidente degli Stati Uniti con i Paesi arabi e dichiarandosi pronta a collaborare.
La questione palestinese e la soluzione dei due Stati
Meloni ha sottolineato che Israele “non ha il diritto di impedire la nascita di uno Stato palestinese” né di bloccarne la prospettiva attraverso nuovi insediamenti in Cisgiordania. L’Italia, ha ricordato, ha firmato la Dichiarazione di New York per la soluzione dei due Stati, ponendo però due condizioni irrinunciabili: la liberazione immediata degli ostaggi e l’esclusione di Hamas da qualsiasi ruolo di governo.
Le critiche di Meloni all’ecologismo
Nel suo intervento la premier ha attaccato anche le politiche ambientali giudicate “insostenibili”, accusandole di aver penalizzato l’industria automobilistica europea, causato perdita di posti di lavoro e minato la competitività. “Ci sono voluti secoli per costruire i nostri sistemi industriali, ma bastano pochi decenni per ridurli a un deserto. Solo che, nel deserto, non c’è nulla di verde”, ha affermato con tono polemico.
Meloni: “I combattimenti difficili vengono riservati solo a chi ha un coraggio esemplare”
In chiusura, Meloni ha citato San Francesco, ricordando che fu proprio San Francisco a dare il nome alla città che ospitò la nascita dell’Onu. “I combattimenti difficili vengono riservati solo a chi ha un coraggio esemplare”, ha detto la premier, invitando la comunità internazionale a dimostrare quella stessa forza nel difendere pace, libertà e dignità umana.
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