Tokyo, 5 dicembre 2025 – Il prossimo 16 gennaio la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni sarà in visita a Tokyo per incontrare la neoeletto premier giapponese Sanae Takaichi, nel primo vertice bilaterale tra le due leader conservatrici e uniche donne a guidare un Paese del G7. L’appuntamento, anticipato dai media nipponici e confermato da fonti di Palazzo Chigi, assume un valore storico e simbolico anche per il 160mo anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone.
Giorgia Meloni in Giappone a Gennaio
Il viaggio di Meloni, primo dopo la visita di febbraio 2024 con l’allora premier Fumio Kishida, segna un momento cruciale per le relazioni bilaterali, con l’obiettivo di consolidare una partnership strategica sempre più orientata alla sicurezza e alla cooperazione economica e tecnologica. La premier giapponese, in carica dal 21 ottobre 2025, ha espresso l’intenzione di portare la collaborazione tra i due Paesi “a nuovi livelli”, soprattutto in settori come sicurezza internazionale, economia, tecnologia, infrastrutture, intelligenza artificiale, semiconduttori e biotecnologie.
La visita si inserisce in un contesto geopolitico complesso, segnato dal crescente espansionismo della Cina nell’area Asia-Pacifico. Al centro dei colloqui bilaterali sarà il programma Gcap (Global Combat Air Programme), che coinvolge Italia, Giappone e Regno Unito per lo sviluppo di caccia multiruolo stealth di sesta generazione, simbolo di un nuovo riallineamento tecnologico e difensivo tra Paesi che condividono valori fondamentali.
Sanae Takaichi: la prima premier donna del Giappone
Sanae Takaichi, eletta premier lo scorso ottobre e leader del Partito Liberal Democratico, è la prima donna a ricoprire questo ruolo nella storia del Sol Levante. Nota per le sue posizioni conservatrici e nazionaliste, ha già suscitato attenzione internazionale per le sue dichiarazioni sulla sicurezza regionale. In Parlamento ha affermato che un eventuale “attacco cinese a Taiwan” sarebbe considerato dal Giappone una minaccia alla sua stessa sopravvivenza, giustificando così una possibile risposta militare.
Queste affermazioni hanno provocato una dura reazione da parte di Pechino, con minacce dirette rivolte alla premier giapponese da parte del console cinese a Osaka. Il governo giapponese ha risposto convocando l’ambasciatore cinese a Tokyo, mentre anche il ministero della Difesa cinese ha lanciato avvertimenti severi.
Inoltre, la premier Takaichi ha sollevato dibattiti interni in Giappone con le sue dichiarazioni sulla possibile revisione dei tre “principi nucleari” (non detenere, non fabbricare e non consentire armi atomiche sul territorio nazionale), suscitando critiche da parte dell’opposizione e di alcuni membri del suo stesso partito.
Infine, la premier ha attirato l’attenzione pubblica con la sua ammissione di dormire solo due o quattro ore a notte, suscitando riflessioni e dibattiti sul difficile equilibrio tra vita lavorativa e privata nel Paese. Con la promessa di “lavorare, lavorare, lavorare”, Sanae Takaichi si presenta come una figura determinata a imprimere una svolta significativa alla politica giapponese e alle relazioni con l’Italia.






