Roma, 9 ottobre 2025 – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha commentato oggi con soddisfazione l’accordo raggiunto per la prima fase del piano di pace sulla crisi di Gaza, sottolineando l’importanza del lavoro diplomatico e della collaborazione internazionale per costruire una pace duratura. Intervenuta al Gr1 Rai e al Tg1, Meloni ha evidenziato i passi avanti compiuti negli ultimi giorni dai negoziatori, ringraziando in particolare il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e i mediatori regionali per il loro ruolo cruciale.
Lavoro silenzioso e collaborazione internazionale per la pace
La premier ha riportato di essere stata in contatto con una discreta parte dei negoziatori e di aver percepito che le trattative stavano evolvendo positivamente: “Sapevo che le cose stavano andando bene, che si facevano passi avanti da qualche giorno. Su queste cose si aspetta sempre a avere la certezza, ma per me era una notizia attesa”. Meloni ha voluto sottolineare il merito del lavoro congiunto svolto da diversi attori internazionali, tra cui Qatar, Egitto, Turchia e la comunità internazionale nel suo complesso, unita nel sostenere il piano di pace proposto dagli Stati Uniti.

“Dobbiamo dire davvero grazie al lavoro fatto da Trump, dai mediatori che ci hanno lavorato e a una comunità internazionale che quando è stato presentato il piano di pace ha lavorato per dare una mano con una convergenza sostanzialmente totale” ha aggiunto la presidente del Consiglio, spiegando che la prima fase del piano prevede il rilascio degli ostaggi e un ritiro graduale delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza.
Meloni ha inoltre sottolineato che si tratta solo di un primo passo in un percorso molto complesso, che richiederà “un lavoro di squadra nell’implementazione e realizzazione di un piano di pace molto complesso”. Il processo sarà lungo e dovrà coinvolgere non solo l’Italia, ma tutta la comunità internazionale.
Meloni sul futuro della Striscia di Gaza
In una riflessione sulla gestione futura della Striscia di Gaza, la premier ha chiarito che Hamas non dovrà avere alcun ruolo nel nuovo assetto politico e amministrativo. “C’è tutto il tema del disarmo di Hamas, di fare in modo che non ci siano nuovi insediamenti in Cisgiordania e di una gestione transitoria della Striscia di Gaza. Hamas non deve avere alcun ruolo, e l’Autorità nazionale palestinese ha bisogno di un percorso di riforma”, ha affermato Meloni, sottolineando che la comunità internazionale, e in particolare i Paesi arabi, dovranno giocare un ruolo fondamentale per garantire un governo transitorio stabile e funzionale.
Sul fronte del monitoraggio e del controllo dell’attuazione dell’accordo, la presidente del Consiglio ha evidenziato che “ci sarà bisogno anche di monitoraggi e di un impegno della comunità internazionale che verrà valutato nelle prossime ore”. L’Italia si è detta pronta a “fare la sua parte, se ci verrà chiesto un contributo”, con un impegno in prima linea anche per la ricostruzione e lo sviluppo della regione, grazie agli ottimi rapporti intrattenuti da Roma con tutti gli attori coinvolti.
Un nuovo inizio, ma il lavoro è ancora lungo
Meloni ha descritto la firma dell’intesa come un momento “storico” e “una straordinaria notizia” che apre la strada a un cessate il fuoco, al rilascio degli ostaggi e al ritiro delle forze israeliane su linee concordate. Ha espresso particolare emozione per le immagini della popolazione di Gaza che festeggiava, definendole “commoventi” e invitando tutti a celebrare questo momento, ma senza abbassare la guardia sul lavoro delicato che resta da compiere.
“La crisi a Gaza non era più sostenibile – ha ricordato la premier – e c’è stata una convergenza molto ampia della comunità internazionale sulla proposta di piano di pace degli Stati Uniti: i Paesi europei, quelli arabi e del Golfo, Israele”. Un’apertura che, secondo Meloni, deve essere colta come un’opportunità unica per porre fine al conflitto.
La presidente del Consiglio ha anche voluto rimarcare l’importanza del contributo “silenzioso, ma costante” che l’Italia ha dato in questa delicata fase, un lavoro riconosciuto da tutti gli attori in campo. “Dobbiamo essere orgogliosi anche del contributo silenzioso, ma costante che l’Italia ha dato in tutta questa fase”, ha detto, ribadendo la disponibilità italiana a sostenere la stabilizzazione e la ricostruzione di Gaza, in collaborazione con i partner internazionali.
“La pace si costruisce con il lavoro, non con le bandiere”
Al Gr1, la premier Meloni ha tirato una stoccata a tutti coloro che sono scesi in piazza per manifestare a sostegno del popolo palestinese negli scorsi giorni, sminuendo la loro iniziativa e sottolineando come “la pace si costruisce lavorandoci e non limitandosi a sventolare bandiere“. Un concetto che la presidente del Consiglio aveva già espresso ieri sera, quando è stata ospite di Bruno Vespa a Porta Porta.






