La premier ha affrontato la questione nel corso del question time al Senato, durante il quale ha risposto a una domanda sul tema posta da Michaela Biancofiore
Nel corso del question time al Senato, la premier Giorgia Meloni ha risposto ad alcune domande sulla politica estera del governo. “In Medio Oriente continuiamo a lavorare per la fine permanente delle ostilità e siamo attenti e appoggiamo il lavoro che i Paesi arabi stanno portando avanti. I Paesi arabi sono la chiave di volta nella soluzione permanente del conflitto”, ha spiegato la presidente del Consiglio rispondendo alla senatrice Michaela Biancofiore, presidente del gruppo Civici d’Italia, Nm, Udc, Maie. “C’è un piano di ricostruzione a Gaza credibile che hanno portato avanti, e anche per tracciare un quadro generale di pace e sicurezza, quadro che a nostro avviso deve includere anche la prospettiva dei due Stati”, ha aggiunto Meloni.
Ucraina, Meloni: “Sosteniamo gli sforzi dell’amministrazione americana per una pace giusta”
La premier ha poi parlato della guerra tra Russia e Ucraina. “Siamo sempre stati e continueremo ad essere al fianco dell’Ucraina, sosteniamo gli sforzi dell’amministrazione americana per una pace giusta e duratura che non può prescindere da garanzie di sicurezza efficaci per la nazione aggredita, rinnoviamo l’urgenza di un cessato del fuoco immediato, incondizionato, l’auspicio che la Russia voglia dimostrare concretamente la volontà di costruire la pace perché l’Ucraina lo ha già fatto”.
“Garantire la sicurezza non è un favore che facciamo agli Usa”
“Garantire la sicurezza dell’Italia e dell’Europa non è un favore che si fa agli americani, bensì un favore che si fa a noi stessi”, ha poi detto Meloni rispondendo al il capogruppo di Avs Peppe De Cristofaro. La premier ha definito “un calcolo totalmente inventato” quello dei 40 miliardi che, secondo l’interrogante, il governo italiano avrebbe garantito a quello degli Stati Uniti. “Devo dedurre, per esempio, che in questo bizzarro conto abbiate considerato l’impegno, preso in ambito Nato molti anni addietro, del raggiungimento del 2% del Pil in spese di Difesa. Solo che non è un impegno che ha preso questo governo, non è una promessa che ha fatto questo governo”.






