Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha chiesto all’Unione Europea di essere unita sulla guerra tra Israele e Iran
L’Europa deve reagire in modo unitario e deciso di fronte alla crisi in Iran. Questo il monito lanciato dal vicepremier e ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero.
L’appello di Tajani per un “sovranismo europeo”
Secondo Tajani, sarebbe un grave errore politico se i Paesi europei continuassero a muoversi in ordine sparso. “Guai se i Paesi del nostro continente continuassero a muoversi in maniera separata e non in un’ottica comunitaria“, ha dichiarato, ricordando la lezione della crisi libica e della caduta di Gheddafi, quando le divisioni europee hanno indebolito il ruolo dell’Ue nell’area. Il ministro ha sottolineato che occorre un autentico e forte ‘sovranismo europeo’, capace di garantire gli interessi comuni a tutti i Paesi membri. “La guerra in Iran deve spingerci a questo salto di qualità”, ha aggiunto, evidenziando che la mancanza di coesione sarà pagata a caro prezzo.
La posizione italiana sul nucleare iraniano e il ruolo della diplomazia
Tajani ha espresso un giudizio netto sull’ambito nucleare iraniano, sostenendo che Israele ha ragione nel temere la bomba atomica iraniana. “L’Iran ha sempre avuto come linea guida la cancellazione dello Stato d’Israele dalla carta geografica”, ha ricordato, affermando che se Teheran oltrepasserà la linea rossa certificata dall’Onu, Israele avrà diritto all’autodifesa. Sul possibile coinvolgimento degli Stati Uniti in un conflitto, Tajani ha precisato che si tratta di una decisione americana, ma ha ribadito che la linea ufficiale del G7 è il ritorno ai negoziati sul nucleare tra Washington e Teheran.
Conclude infine con un appello alla prudenza, evidenziando il rischio di atti terroristici legati a un eventuale ingresso Usa in guerra. “L’Italia è pronta a fare la sua parte a tutti i livelli, sia per la sicurezza dei cittadini sia per favorire la de-escalation. È giunto il momento di fermarsi e lasciare che sia la diplomazia a parlare, non le armi”, ha dichiarato Tajani, sottolineando il lavoro continuo dell’intelligence e delle forze dell’ordine italiane per prevenire minacce sul territorio nazionale.






