Maurizio Landini, durante la manifestazione con Avs sui referendum, ha sottolineato l’importanza di costruire una nuova cultura politica nel mondo del lavoro. Ha avvertito del rischio di una torsione autoritaria e invitato a una discussione di massa
Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, ha recentemente lanciato un appello forte e chiaro durante una manifestazione al fianco di Avs, affrontando temi cruciali legati ai referendum e alle sfide attuali del mondo del lavoro. Sul palco, Landini ha evidenziato l’importanza di costruire una nuova cultura politica, sottolineando come il deterioramento della fiducia nelle istituzioni abbia coinvolto tutti i settori, dai giallorossi ai gialloverdi. Questa situazione non è solo una critica alla politica, ma un riconoscimento della realtà: la disaffezione può portare a un pericoloso scivolamento verso l’autoritarismo.
L’urgenza di una discussione di massa
Un tema centrale nel discorso di Landini è l’urgenza di avviare una discussione di massa su questi argomenti. Ha messo in evidenza come la CGIL si stia mobilitando come mai prima d’ora per raccogliere firme e promuovere il referendum. La sua posizione è netta: non si tratta di chiedere voti per la CGIL o per la sua persona, ma di dare ai lavoratori e alle lavoratrici l’opportunità di far sentire la propria voce. “Se portiamo a casa risultati positivi, vincono i lavoratori”, ha affermato, evidenziando la necessità di un’inversione di rotta rispetto alle politiche attuali.
Critiche all’attuale governo
Landini ha criticato con decisione l’attuale governo, accusandolo di aggravare le condizioni lavorative e di non supportare l’introduzione di un salario minimo. Ha denunciato come il governo continui a liberalizzare ulteriormente il mercato del lavoro in modo indiscriminato. Questa radicalizzazione delle politiche governative richiede, secondo lui, una risposta altrettanto incisiva e radicale da parte dei sindacati e dei cittadini. Il referendum, quindi, non è solo un’opportunità, ma una vera e propria necessità per contrastare le scelte politiche che rischiano di compromettere i diritti dei lavoratori.
Un richiamo alla mobilitazione collettiva
Le parole di Landini risuonano come un forte richiamo alla mobilitazione collettiva, un invito a non rimanere passivi di fronte ai cambiamenti imposti dall’alto, ma piuttosto a impegnarsi attivamente per un futuro lavorativo più equo e giusto. La sfida è aperta: il tempo per agire è ora.






