Roma, 19 dicembre 2025 – Si è svolta oggi pomeriggio al Palazzo del Quirinale la tradizionale cerimonia di scambio degli auguri di fine anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con le alte cariche dello Stato, i rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche e della società civile. L’evento si è tenuto nel prestigioso Salone dei Corazzieri, alla presenza del Presidente del Senato, Ignazio La Russa, del Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del Presidente della Corte Costituzionale, Giovanni Amoroso.
Nel suo discorso, il Capo dello Stato ha affrontato temi di grande rilievo nazionale e internazionale, ribadendo la centralità della democrazia, della sicurezza, della partecipazione civica e della responsabilità politica in un contesto globale sempre più complesso.
La democrazia e le sfide contemporanee
Nel suo intervento, Sergio Mattarella ha sottolineato come il modello democratico sia oggi messo alla prova da Stati segnati da involuzioni autoritarie. Questi regimi, ha spiegato il Presidente, propongono modelli alternativi che sfidano la storia e i valori consolidati della libertà e dello Stato di diritto. Mattarella ha evidenziato la pericolosa tendenza a confondere la libertà con l’arbitrio, un rischio accentuato dalle nuove tecnologie che, se non governate con attenzione, possono minare gli ordinamenti democratici.
“La democrazia è più forte dei suoi nemici”, ha affermato il Presidente, ricordando che la sua forza risiede nelle radici profonde costruite con sacrificio, nel consenso delle comunità e nel pieno affermarsi dei diritti e dei doveri di cittadinanza. Tuttavia, ha rilevato, occorre fare i conti con la crescente astensione dal voto, fenomeno che indebolisce la partecipazione e, di conseguenza, la solidità stessa delle istituzioni.
Mattarella ha invitato a riflettere su questo trend, definendo la democrazia “più fragile” quando è caratterizzata da un’ampia presenza di astenuti, e ha sottolineato la necessità di spezzare questo circolo vizioso. Il Presidente ha inoltre lodato coloro che, nell’esercizio del loro mandato elettivo, guardano al bene comune e non alle prossime elezioni, auspicando uno sforzo comune sulle grandi questioni nazionali.
Sicurezza, difesa e politica energetica: priorità imprescindibili
Il Capo dello Stato ha dedicato ampio spazio anche al tema della sicurezza nazionale, definendola oggi inseparabile dalla sicurezza europea. La spesa per la difesa, pur poco popolare, è necessaria per dotarsi di strumenti efficaci di protezione collettiva, ha detto Mattarella, ribadendo l’importanza di un contributo italiano alla realizzazione di una difesa comune europea, che rappresenta una deterrenza contro i conflitti e una salvaguardia della libertà e del benessere condivisi. Mattarella ha poi sottolineato come l’Europa sia una “strada da percorrere senza ripensamenti“.
La necessità di una strategia nazionale di sicurezza chiara e condivisa è stata indicata come un impegno urgente, in un contesto internazionale segnato da rischi concreti e attuali. L’integrazione tra sicurezza nazionale ed europea è essenziale per affrontare le sfide del presente e del futuro.
Sul fronte energetico, Mattarella ha sottolineato la comune responsabilità nella definizione di una politica che assicuri autonomia strategica. Ha riconosciuto i progressi compiuti ma ha indicato come indispensabili ulteriori sforzi per diversificare le fonti e garantire l’approvvigionamento, senza trascurare le esigenze della transizione ecologica. Ha inoltre richiamato l’attenzione sulla crescente domanda di energia legata all’innovazione tecnologica e ai sistemi di intelligenza artificiale, settore nel quale l’Europa deve recuperare terreno per aspirare a un ruolo autonomo.
Oltre all’energia, il Presidente ha evidenziato l’urgenza di investimenti per l’ammodernamento delle infrastrutture nazionali, dalla rete idrica alla mobilità e alle comunicazioni, elementi fondamentali per il futuro del Paese.
Impegno civile, partecipazione e responsabilità politica
Nel suo discorso, Mattarella ha posto in rilievo il valore della partecipazione come “elemento vitale che anima la vita della Repubblica”, sottolineando che essa si manifesta anche attraverso domande, risposte, confronto e fiducia nelle istituzioni. La crescente disaffezione e l’astensione dal voto, soprattutto tra i giovani, rappresentano una sfida per la tenuta democratica.
Il Presidente ha richiamato l’attenzione sul fatto che, se da un lato molti giovani manifestano un forte impegno civile su temi come la pace, l’ambiente e il volontariato, dall’altro esiste una significativa quota che si astiene dal voto, non necessariamente per rifiuto della politica ma spesso per senso di estraneità.
Mattarella ha rivolto un ringraziamento particolare alle donne e agli uomini che, con competenza, abnegazione e onestà, svolgono quotidianamente il loro dovere nei vari settori della vita pubblica. Ha inoltre invitato le forze politiche a mantenere le proprie priorità ma anche a collaborare sui grandi temi nazionali che superano l’orizzonte delle singole legislature.
Infine, ha evidenziato alcune criticità strutturali del Paese, come la persistente povertà che coinvolge oltre cinque milioni di persone, la difficoltà occupazionale dei giovani e l’insufficiente presenza femminile nel mercato del lavoro, oltre al problema annoso del valore reale delle retribuzioni, in particolare per le fasce di primo ingresso nel mondo del lavoro.






