Mattarella: “Il lavoro non è una merce, ogni morte è inaccettabile”
Il presidente della Repubblica: “Basta sfruttare migranti, vigilare sul caporalato”
POLITICA (Cosenza). “Il lavoro è legato, in maniera indissolubile, alla persona, alla sua dignità, alla sua dimensione sociale, al contributo che ciascuno può e deve dare alla partecipazione alla vita della società. Il lavoro non è una merce. I lavoratori migranti sono parte essenziale della produzione agricola e delle successive trasformazioni dei suoi prodotti. Ma, in alcuni casi, aree grigie di lavoro generano ingiustizia e, inoltre, insicurezza, tensioni, conflitti. Vigilare è, quindi, un preciso dovere sulle delinquenziali forme di caporalato. Non possiamo accettare lo stillicidio continuo delle morti, provocate da incurie, da imprudenze, da rischi che non si dovevano correre. Mille morti sul lavoro in un anno rappresentano una tragedia inimmaginabile. Ciascuna di esse è inaccettabile”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando dalla Calabria in vista della Festa del Lavoro. (NPK) Fonte: Quirinale (Matteo Galiè/alanews)
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