Roma, 24 settembre 2025 – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha esercitato il proprio potere di clemenza firmando quattro decreti di grazia. Il provvedimento, previsto dall’articolo 87 comma 11 della Costituzione, è stato adottato a seguito del parere favorevole espresso dal Ministro della Giustizia dopo l’istruttoria prevista dalla legge.
I quattro beneficiari della grazia presidenziale
Tra i soggetti interessati dal provvedimento del Presidente Sergio Mattarella figurano:
- Gabriele Finotello, condannato a nove anni e quattro mesi di reclusione per l’omicidio volontario del padre avvenuto nel febbraio 2021. Nel suo caso, la decisione ha tenuto conto del contesto familiare segnato da ripetuti atti di violenza e minaccia da parte della vittima nei confronti dei familiari.
- Massimo Zen, nato nel 1971, condannato a nove anni e sei mesi per omicidio volontario. L’uomo ha ucciso con un colpo di pistola un ladro che stava fuggendo in auto con due complici dopo un furto.
- Patrizia Attinà, nata nel 1972, condannata complessivamente a due anni, otto mesi e venti giorni per furto ed estorsione.
- Ancuta Strimbu, nata nel 1986, condannata a nove anni, sette mesi e diciassette giorni per estorsione e violazione della disciplina sulle sostanze stupefacenti.
Mattarella, il ruolo del Capo dello Stato nella concessione della grazia
Il Presidente Mattarella, in carica dal 2015 e riconfermato nel 2022 per un secondo mandato, esercita la funzione di capo dello Stato con poteri costituzionali di rilievo, tra cui quello di concedere la grazia. Il provvedimento rappresenta un atto di clemenza che interviene su pene già definitive, attenuando o estinguendo gli effetti della condanna. La firma di questi decreti segue il parere positivo del Ministro della Giustizia, che valuta le condizioni del richiedente e la fondatezza della richiesta.
Nel corso del suo mandato, Mattarella ha spesso esercitato un ruolo attivo nella gestione delle istituzioni, mantenendo alta la credibilità e la popolarità del Quirinale. La concessione della grazia costituisce uno degli strumenti con cui il Presidente può intervenire nel sistema giudiziario, bilanciando rigorosità e umanità.






