Bruxelles, 19 novembre 2025 – Durante la conferenza “La maternità surrogata: una sfida etica e politica per l’Europa”, svoltasi oggi al Parlamento europeo, si sono espressi con fermezza i rappresentanti del governo italiano e di Fratelli d’Italia sul tema della maternità surrogata. Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, e Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, hanno rilanciato la battaglia contro questa pratica, definendola una forma di sfruttamento e violenza sulle donne da abolire ovunque.
Carlo Fidanza: “Abolire ovunque la maternità surrogata”
Carlo Fidanza ha ricordato che, grazie al governo Meloni, un anno fa è stata introdotta la punibilità internazionale dell’utero in affitto in Italia. “Una battaglia che stiamo portando anche in Europa, ottenendo i primi risultati”, ha sottolineato Fidanza. Il capodelegazione di FdI ha ribadito con decisione che “la nostra lotta non si fermerà finché la surrogazione non sarà considerata un reato universale”. Fidanza ha definito la maternità surrogata non solo un tema etico, ma un vero e proprio fronte politico: “Dobbiamo impedire che l’Unione europea diventi il mercato della maternità surrogata, una forma di sfruttamento che deve essere abolita ovunque”.
Eugenia Roccella: “È una violenza sulle donne”
Il Ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ha definito la maternità surrogata una pratica che “ferisce l’identità femminile” e va inserita tra le forme di violenza sulle donne. Roccella ha spiegato che la maternità è una relazione profonda che si sviluppa nel corpo e nella vita della donna e che ridurla a “consumo e compravendita” rappresenta una ferita alla nostra umanità. “Non basta il consenso”, ha aggiunto, evidenziando come anche la presunta gratuità della surrogazione sia in realtà inesistente, poiché coinvolge un costoso mercato transnazionale. La ministra ha annunciato l’intenzione di puntare a una moratoria della maternità surrogata e a una sospensione dell’accesso a questa pratica nei paesi esteri, con l’obiettivo finale di un bando totale a livello internazionale.






