Roma, 18 ottobre 2025 – In un momento particolarmente complesso per l’economia italiana, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha sottolineato l’importanza di concentrare le risorse pubbliche su interventi che rispondano alle esigenze reali dei cittadini italiani, mantenendo una linea di responsabilità finanziaria. La manovra finanziaria per il 2026, approvata ieri in Consiglio dei Ministri, rappresenta un passo fondamentale per rafforzare il futuro del Paese attraverso investimenti mirati e sostenibili.
La manovra finanziaria, Meloni: priorità a famiglie, lavoro, imprese e sanità
Nel suo intervento social, Giorgia Meloni ha evidenziato che la Legge di Bilancio 2026, con un valore complessivo di 18,7 miliardi di euro, è stata strutturata per concentrare le risorse su settori strategici come la famiglia, il lavoro, le imprese e la sanità. Per il sostegno alle famiglie sono stati stanziati 1,6 miliardi in più, con misure volte a incentivare la natalità e a tutelare la prima casa.
Sul fronte del lavoro e dei salari, sono stati destinati quasi 5 miliardi di euro, parte dei quali serviranno al taglio dell’Irpef per il ceto medio, all’aumento del salario accessorio e al sostegno delle mamme lavoratrici. Inoltre, sono previste misure per facilitare i rinnovi contrattuali. Per le imprese, la manovra prevede investimenti per circa 8 miliardi di euro al fine di sostenere la crescita e la competitività del sistema produttivo italiano.
Nel settore della sanità, la manovra aggiunge ulteriori 2,4 miliardi di euro ai 5 miliardi già stanziati con la precedente legge di bilancio, raggiungendo così un totale di 7,4 miliardi di risorse aggiuntive per potenziare i servizi sanitari.
Uso efficiente delle risorse e sostenibilità fiscale
In un’intervista al Sole 24 Ore, la premier ha spiegato che la manovra rappresenta il massimo risultato ottenibile con le risorse attualmente disponibili. Meloni ha inoltre chiarito che il riferimento del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, al “miracolo” riguarda proprio la capacità del governo di utilizzare in modo ottimale le limitate risorse finanziarie, senza però nascondere le difficoltà nel trovare un accordo completo all’interno della maggioranza.
Sulla questione del sistema bancario e assicurativo, la presidente del Consiglio ha sottolineato il compromesso equilibrato raggiunto, con la consapevolezza che questi settori debbano contribuire al sostegno finanziario del Paese in modo responsabile e senza spirito punitivo.
Per quanto riguarda il taglio del cuneo fiscale, Meloni ha ricordato che il governo ha già effettuato significativi interventi fiscali dal 2022, con l’accorpamento delle aliquote Irpef per i redditi fino a 28mila euro e la riduzione del cuneo contributivo fino a 7 punti. La nuova manovra prevede un ulteriore taglio dell’aliquota Irpef dal 35% al 33% per i redditi compresi tra 28 e 50 mila euro. Inoltre, per contrastare il lavoro povero, la manovra ha introdotto un’aliquota sostitutiva del 5% sugli incrementi di reddito derivanti dai rinnovi contrattuali per i redditi fino a 28mila euro.
La manovra include, infine, una serie di misure per rafforzare il potere d’acquisto di lavoratori e famiglie, nel tentativo di rispondere alle sfide dell’inflazione e delle condizioni economiche attuali.
Investimenti per la competitività e le imprese
La premier Meloni ha evidenziato che la manovra prevede tre miliardi di euro di incentivi in più per le imprese, integrati dalla riattivazione del super e dell’iper-ammortamento, che complessivamente valgono circa 4 miliardi nei prossimi tre anni. Questi strumenti mirano a stimolare la competitività del sistema produttivo italiano, in linea con le priorità europee.
Inoltre, Meloni ha annunciato la volontà di lavorare per ottenere ulteriori risorse attraverso la revisione di medio termine della politica di coesione europea, un’azione sostenuta anche dal vicepresidente della Commissione Europea, Raffaele Fitto, che ha individuato nella competitività una delle cinque priorità dei fondi strutturali.






